Articoli taggati Umberto Eco
El recinto de la muerte
Il mio ideale è quello di un museo che serva a capire e godere un solo quadro (o una sola statua, o anche una sola saliera del Cellini). […] Ma un tragitto che mi conduca (come accade a me quando ad Amsterdam vado a vedere un solo quadro di Saenredam, conoscendone già la storia e l’ambiente in cui è nato) a entrare veramente “dentro” a una sola opera, farebbe di quella visita al museo un’esperienza memorabile.
U. Eco, Il museo nel terzo millennio
Come leggere e comprendere un testo, costruito così sapientemente a più strati, come El … Continua a leggere »
Morte del libro?
Nella mia lunga carriera di operaio, tipografo e fotocompositore, incontravo ogni tanto qualcuno che aveva deciso di scrivere e stamparsi un libro, il proprio libro. Ricordo con affetto un’anziana maestra in pensione, il suo bel libretto dalla copertina nera, con su scritto semplicemente «Ricordi di scuola». Era una rassegna di oltre cinquant’anni di ricordi, senza particolari velleità artistiche, ma decisamente interessante e sincero. E perché poi un libro? Perché mai spender soldi per stampare un libro che avrebbe avuto al massimo qualche decina di lettori?
Sono convinto che per molti un libro abbia comunque una dignità particolare, come un oggetto … Continua a leggere »
Alfabeta e analfabeti
Una delle caratteristiche meno percepite del baratro nel quale l’Italia va precipitando è l’uso delle parole non per comunicare ma per nascondere. Un caso evidente è quello dell’Università, per la quale da anni si parla di autonomia e dove invece il governo centrale -il ministero attualmente retto da Gelmini ma soprattutto il Tesoro di Tremonti- decreta, stabilisce, condiziona e soffoca. Il primo strumento di questa strategia è ovviamente il danaro, l’erogarlo, il rifiutarlo. Nell’autunno del 2009 un decreto ha imposto agli Atenei una decurtazione pari al 30 per cento del Fondo ordinario di finanziamento. Il che ha comportato l’immediata riduzione … Continua a leggere »
Segno
Poche parole sono polisemantiche come questa: “segno”. Con essa ci si riferisce infatti a contenuti e significati assai diversi, plurali e tuttavia convergenti sulla base del fatto che un segno è qualcosa -qualunque cosa- che sta per qualcos’altro. Peirce esprime con chiarezza questa sua natura: «something which stands to somebody for something in some respect or capacity»1. Tutto è quindi segno, o tutto può diventarlo se viene interpretato da qualcuno come un indicatore di qualcosa. Morris ha ragione a ritenere che «la semiotica non ha a che fare con lo studio di un tipo di oggetti particolari, ma … Continua a leggere »