Articoli taggati storia

Donne senza uomini

Shirin Neshat è una fotografa e filmaker di origini persiane, il cui impegno professionale è essenzialmente rivolto a mostrare l’altro lato della verità, quello meno noto o soltanto intuito, attraverso la potenza delle immagini. La video-mostra Women without men è tratta dall’omonimo film del 2009. Le cinque installazioni esposte a Palazzo Reale riprendono, però, liberamente dal lungometraggio o forse conservano la struttura originaria, in cui le storie erano cinque e non quattro. La Neshat, infatti, aveva lavorato sull’opera a cominciare dal 2004, ispirandosi al romanzo della scrittrice Shahmush Parsipur in cui si racconta della resistenza opposta da una parte del … Continua a leggere »

Prospettive sulla guerra civile

Tutto va compreso. Almeno dobbiamo fare questo tentativo, andando al di là della morale, perché -recita una poesia di Enzensberger- «Deve mangiar viole del pensiero, l’avvoltoio? / Dallo sciacallo, che cosa pretendete?/ Che muti pelo? e dal lupo? Deve / da sé cavarsi i denti?» (Difesa dei lupi contro le pecore); andando al di là della consolazione religiosa, al di là della menzogna politica, al di là della rappresentazione televisiva, la più falsa in assoluto delle ingannevoli forme.

Dalla fine del mondo bipolare, negli ultimi venti anni, le guerre civili si sono moltiplicate in tutto il globo. E … Continua a leggere »

Islam. Immagini e forme

Dalla Spagna alla Cina, per millequattrocento anni. Tale è la struttura spaziotemporale dell’arte islamica. L’uniformità che la rende immediatamente riconoscibile si coniuga a una grande varietà di materiali, forme, obiettivi, specifiche declinazioni territoriali e cronologiche.
I materiali utilizzati dagli artisti islamici sono i più diversi: vetro soffiato e cristallo di rocca, pannelli e fregi lignei, avorio, terracotta decorata, pietra, ceramica.
Le forme che la materia assume sono fortemente geometriche, seriali, ripetute; quasi l’analogo artistico dell’ordine che dovrebbe intessere la vita di un musulmano: cinque grandi precetti, cinque momenti quotidiani di preghiera rivolti verso la Mecca. Osservando queste geometrie si ha … Continua a leggere »

Giuseppe Abamonti, un repubblicano tra Oneglia, Milano e Napoli

“Il filosofo deve volere la rivoluzione per tutti,

e non solamente per sostituire una classe all’altra,

e sopra tutto deve prevenire

che i privilegi ridicoli della nascita

non siano rimpiazzati

dalla distinzion più odiosa della ricchezza.”

Nel terzo numero di Vita pensata avevamo rievocato la figura di Michele De Tommaso, segnalandone l’opera. In quell’articolo, si ricordava, tra i patrioti fuggiti da Napoli e venuti a Oneglia, dove avrebbero collaborato con Filippo Buonarroti tra il 1794 e il 1795, Giuseppe Abamonti, noto anche come Giuseppe Abbamonte o Giuseppe Abbamonti.

Di questo altro importante esponente del giacobinismo meridionale, cui va riconosciuto un … Continua a leggere »

Noi…crediamo?

Chi è l’Italia. Chi sono gli italiani.
È il/la politico/a la cui immagine spicca prepotentemente dalla prima pagina del quotidiano?
È l’insegnante universitario che dall’alto della sua prestigiosa cattedra trasmette luminoso sapere a giovani menti anelanti al sapere?
È il ragazzino marocchino del quinto piano che ride di un riso bellissimo e che prorompe in belin fragorosi quando gli riferiscono che il genoa ha perso?
O è il mio vicino sull’autobus, impegnato con me in un silenzioso gomito a gomito, occhi spietatamente inafferrabili?
Cosa vuol dire “noi”?

Noi credevamo” è il titolo del film di Mario … Continua a leggere »

The Man from Earth

Una storia sorprendente non è quella inventata dal nulla, ma quella che spinge i confini del reale sin dove non sfiorano asintoticamente il nulla stesso. Non è la creazione che sorprende –perché la creazione è mistero- ma la possibilità dell’impossibile che la ragione umana -reale divinità- dimostra possibile. La storia sorprendente è quella che rende il massimamente estraneo familiare, nel significato inglese, però, che non permette l’accezione di amichevole, ma soltanto di conosciuto. The man from Earth è un film indipendente del 2007, scritto da Jerome Bixby e diretto da Richard Schenkman. mai approdato nelle sale italiane. Inizia e … Continua a leggere »

La democrazia è viva

Nasceva circa duemilacinquecento anni fa la democrazia ad Atene. La società Peloponnesiaca fu la prima a utilizzarla nel governare la propria polis dopo che il grande Solone aveva dato le linee guide per stilare la legislazione cittadina. Questa pratica chiamata democrazia (dal greco δῆμος, popolo e κράτος, potere) permetteva a tutti gli uomini liberi di ceto alto con entrambi i genitori ateniesi di dare un contributo alla politica della comunità eleggendo dei rappresentanti che avrebbero poi influito sulle decisioni più importanti nel governare la città. Questa forma di governo si è sviluppata sempre più da quei lontani albori, diventando comune … Continua a leggere »

Il reddito della vergogna

Alla signora Vuericke

Cara zia, chissà che cos’ha pensato non vedendomi arrivare il 15 gennaio, tanto più che non sono riuscito nemmeno ad avvertirLa con un biglietto. Il fatto è che le mie condizioni di salute mi hanno impedito finora perfino di scriverLe. Il direttore, dottor Kollwitz, è stato tassativo e per tre settimane mi ha proibito non solo di alzarmi dal letto, ma anche di leggere e scrivere. Ha fatto addirittura sigillare le finestre della mia stanza e togliere la corrente elettrica. Le infermiere entravano armate di lampadina tascabile. Non Le dico altro. Siccome oggi non ho la febbre, … Continua a leggere »

Elias Canetti, il nemico della morte

Una mostra allestita nel 1995-1996 al Beaubourg aveva come titolo Elias Canetti,  l’ennemi de la mort. Una inimicizia che parte tuttavia dalla constatazione, fredda e insieme partecipe, che la volontà di morte «si trova davvero ovunque, e non è necessario scavare molto nell’uomo per trarla alla luce»1. L’indagine condotta da questo scrittore indefinibile -narratore, filosofo, sociologo, antropologo?- sulla potenza delle forze che guidano gli esseri umani è un tentativo di spiegare la vita che è destinata a finire e la morte che ci deve trovare vivi. Una lucidità assoluta guida Canetti in quel «mondo senza testa» nel … Continua a leggere »

Lo storicismo di Wilhelm Dilthey

Wilhelm Dilthey (1833-1911) fu tra i maggiori esponenti dello ‘storicismo tedesco’, movimento che in Germania, più o meno a partire dalla metà dell’Ottocento, aveva inteso riflettere sulla storia e sulle scienze umane ( o dello spirito). Il problema centrale era riconoscere la possibilità di una fondazione autonoma delle Geisteswissenschaften che, senza essere meno rigorosa rispetto a quella delle Naturwissenschaften (allora dominante, specie in ambito positivistico), ne salvaguardasse l’ineludibile specificità1.

Al presupposto relazionale costituito dall’interazione soggetto-oggetto, cifra di una determinata e ben radicata impostazione gnoseologica, si doveva sostituire quello, assai più dinamico, rappresentato dal rapporto io-mondo. Senza rinunciare alla … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2024 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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