Articoli taggati Italia
Noi…crediamo?
Chi è l’Italia. Chi sono gli italiani.
È il/la politico/a la cui immagine spicca prepotentemente dalla prima pagina del quotidiano?
È l’insegnante universitario che dall’alto della sua prestigiosa cattedra trasmette luminoso sapere a giovani menti anelanti al sapere?
È il ragazzino marocchino del quinto piano che ride di un riso bellissimo e che prorompe in belin fragorosi quando gli riferiscono che il genoa ha perso?
O è il mio vicino sull’autobus, impegnato con me in un silenzioso gomito a gomito, occhi spietatamente inafferrabili?
Cosa vuol dire “noi”?
“Noi credevamo” è il titolo del film di Mario … Continua a leggere »
Scuola pubblica, coscienza critica e società civile
Uno dei principali difetti della passività e della subalternità intellettuale è di concepire la cultura come ammaestramento ed esercizio retorico e di concepire l’intellettuale come corifeo dello stato di fatto e del potere. Secondo tale prospettiva quello che importa è accumulare nozioni ed essere in grado di esibire all’occasione un’erudizione vuota ed esornativa da porre al servizio del miglior offerente. Così purtroppo è accaduto nella nostra tradizione culturale e politica, dove spesso anche gli intellettuali hanno seguito la norma tutta italiana che prescrive di accettare qualsiasi governo a patto che sia vantaggioso per il singolo che proferisce il proprio giudizio, … Continua a leggere »
I migliori anni della nostra vita
È una calda domenica di ottobre, il sole scalda la mia schiena e la roccia è piacevolmente tiepida nella palestra di arrampicata di Punta Manara. Seduti su un masso a sorseggiare tè troppo caldo, io Giovanni e Andrea vogliamo goderci un momento di tranquillità prima di legarci e cominciare a scalare. Giovanni non tarda a rivolgermi la solita domanda che mi pone ogni volta che ci incontriamo: “Dove sei di Filosofia?”
“Kant.”
“Ah, mi piaceva al liceo Immanuel, è in parte colpa sua se ho fatto certe scelte. Beh, del resto non può non piacerti Kant quando hai diciotto anni, … Continua a leggere »
Il filosofo esordiente
Valerio si infagottava sempre quando usciva di casa. Maglia di lana, pullover, cappotto, sciarpa. E tirava su anche il bavero per coprirsi. Camminava sconosciuto ormai da molti mesi. Persino a se stesso. Non aveva più il cellulare. Lanciato dentro un cassonetto della spazzatura un giorno che rientrava a casa. Non aveva più neanche quella compagnia di amici che sin da adolescente frequentava. Licenziata nel silenzio a ogni richiesta di incontro. I suoi libri invadevano il piccolo spazio in cui viveva. Letti tutti ormai. Studiati sin nelle note. Il bisogno vampiresco di succhiarne altra energia muoveva la sua volontà, spingendolo ad … Continua a leggere »
Giovanni Gentile e la scuola italiana
Giovanni Gentile fu il filosofo-pedagogista che maggiormente ha influenzato la realtà della scuola italiana nel secolo XX e in questo esordio del successivo: le Ministre Moratti e Gelmini hanno ripreso, più o meno esplicitamente, l’archetipo gentiliano. L’entità degli effetti si vedrà fra non molto.
Di tale ripresa si possono focalizzare tre motivi:
- Gentile è l’autore dell’unica riforma integrale ed epocale che vi sia stata nella scuola italiana durante il secolo scorso.
- Molti aspetti della mentalità gentiliana (più ancora che del pensiero filosofico e pedagogico: il riferimento è soprattutto nel perdurare del modello di insegnante che Gentile configurò nei suoi scritti
La democrazia è viva
Nasceva circa duemilacinquecento anni fa la democrazia ad Atene. La società Peloponnesiaca fu la prima a utilizzarla nel governare la propria polis dopo che il grande Solone aveva dato le linee guide per stilare la legislazione cittadina. Questa pratica chiamata democrazia (dal greco δῆμος, popolo e κράτος, potere) permetteva a tutti gli uomini liberi di ceto alto con entrambi i genitori ateniesi di dare un contributo alla politica della comunità eleggendo dei rappresentanti che avrebbero poi influito sulle decisioni più importanti nel governare la città. Questa forma di governo si è sviluppata sempre più da quei lontani albori, diventando comune … Continua a leggere »
Breve dialogo sull’Università e sull’Italia
La vostra protesta contro la “riforma Gelmini” è sconfitta in partenza. Nel senso comune domina l’immagine dell’Università come luogo di corruzione. Le vostre proteste vengono viste dalla larga maggioranza come le proteste di “baroni” corrotti e fannulloni.
B L’Università è marcia perché è marcia l’Italia.
A È la solita banale scusa del “tutti colpevoli, nessun colpevole”. Non funziona.
B Non si tratta di scusare ma di spiegare. È importante capire perché l’Università è marcia per giudicare se le misure proposte sono adeguate.
A E secondo te non lo sono.
B Ovviamente no. Il marciume italiano ha vari livelli. L’Università non … Continua a leggere »
Michele De Tommaso
Filosofo, scienziato, architetto
Con la considerazione, sempre più insistita, dell’importanza di meglio sviluppare gli studi storici nel vissuto dei contesti territoriali, coniugando la scansione dei grandi eventi con le peculiari vicende della storia locale, una figura come quella di Michele De Tommaso risulta davvero emblematica di quanto era solito sostenere Franco Venturi a proposito della inseparabilità delle radici locali e delle più importanti idee maturate sotto il cielo d’Euaropa tra Sette e Ottocento.
Venuto in Liguria nel 1794 da rifugiato per scampare alle persecuzioni borboniche, egli, tolti alcuni periodi di assenza forzata, trascorse il resto della sua vita -più di trent’anni- tra Oneglia … Continua a leggere »
Dalla scomparsa delle “lucciole” a una politica della sopravvivenza
Tra le diverse costellazioni di pensiero che hanno caratterizzato gli ultimi decenni del Novecento, è indubitabile che la “condizione postmoderna”, profetizzata a metà degli anni ’70 da François Lyotard –cui faceva eco in Italia il “pensiero debole” di Vattimo e altri–, sia stata quella che più tutte è riuscita a incidere nella coscienza del tempo, nelle dinamiche culturali ed estetiche di quel tornante di fine secolo, probabilmente perché le plurali tonalità soggettive dell’epoca, contrassegnate dalla percezione di un tramonto delle utopie e di un “senso della fine”, meglio corrispondevano a quella sentenza o “dichiarazione di morte” che sia Lyotard sia … Continua a leggere »
Riflessioni sulla musica contemporanea
«Se è arte non è per tutti, se è per tutti non è arte»1.
Questa frase di Arnold Schönberg ha accompagnato e accompagna tuttora gli studenti di composizione nel momento in cui si trovino a confrontarsi e a studiare la musica contemporanea.
Riportare alla mente queste parole -quando sorgano inevitabili dubbi sull’effettivo valore musicale e artistico di un brano spesso incomprensibile e incapace di trasmettere altro se non noia- aiuta lo studente smarrito, assalito dal dubbio e sul punto di perdere la fede, a ritrovare fiducia con un procedimento analogo a quello usato dall’angelo che appare in vesti … Continua a leggere »