Articoli taggati intelligenza
Intelligenza / Fenomenologia
Le due parole che danno il titolo al numero 19 della nostra rivista intrattengono tra loro legami e convergenze che vanno al di là dell’ovvio ambito filosofico nel quale si collocano. La parola intelligenza ha infatti molti e diversi significati ma indica certamente anche la comprensione quanto più ricca e operativa di ciò che nel mondo si dà, appare, si manifesta. A sua volta fenomenologia si riferisce certo e in primo luogo alla più coerente e radicale metodologia filosofica contemporanea –quella inaugurata da Edmund Husserl– ma ha un significato anche ontologico, magistralmente colto da Martin Heidegger quando insiste sulla … Continua a leggere »
Né naturale né artificiale ma tecnologica e cooperativa. L’intelligenza collettiva come processo sociotecnico
Le scienze sociali che si sono occupate dei micro comportamenti collettivi – come la psicologia sociale o sociologia dei gruppi – hanno sempre sottolineato come le caratteristiche cognitive umane vengano a modificarsi nel momento in cui il pensiero individuale si confronta con il pensiero di gruppo. Esistono diverse ricerche in questo senso come gli studi di Solomon Asch sulla pressione del conformismo sulle capacità cognitive umane1oppure gli studi sui frames di Erving Goffmann, secondo cui le persone usano le proprie esperienze sociali per completare le informazioni mancanti nella definizione di una situazione2.
L’arte di esitare. Dall’intelligenza alla razionalità
1. Definizioni preliminari di intelligenza e razionalità
Nella riflessione psicologica degli ultimi decenni, la nozione di intelligenza è stata a volte messa in contrasto con quella di razionalità.
Quest’ultima, protagonista di una lunga storia in filosofia e centrale negli studi di economia dalla metà del secolo scorso, ha guadagnato una posizione di rilievo anche nelle ricerche degli psicologi. Una manifestazione di questo interesse è il dibattito sulla razionalità che per alcuni decenni ha contrapposto studi che sembrano mostrare l’esistenza di limiti sistematici nelle nostre capacità di pensiero razionale (Tverski e Kahneman sono stati gli apripista di questo indirizzo, a … Continua a leggere »
Helmuth Plessner: sensi e intelligenza per orientarsi nel mondo
Il fallimento della tradizione estetica soprattutto riguardo la produzione artistica contemporanea, afferma Plessner in uno scritto del 1970 Anthropologie der Sinne1, è uno dei motivi che devono spingere ad occuparsi di antropologia dei sensi: «L’opposizione, favorita dalla parallela industrializzazione, verso le usuali rappresentazioni della bellezza, le crescenti provocazioni nei confronti di occhi e orecchi, del linguaggio e della sua comprensibilità esigono infatti un’analisi dei sensi affrancata dalle tradizionali categorie estetiche: esigono una ‘estesiologia’»2.
Il rispetto nei confronti del nesso oggettuale appariva perduto come si poteva evincere dalle moderne mostre nei musei e nelle gallerie d’arte … Continua a leggere »
La pragmatica deweyana dell’intelligenza
«È possibile essere a un tempo gioiosi e seri, e questo definisce l’ideale condizione della mente. L’assenza di dogmatismo e di pregiudizi, la presenza di curiosità e flessibilità intellettuale sono manifeste nel libero gioco della mente su un argomento. […] Gioco della mente significa apertura mentale, fede nella capacità del pensiero di preservare la propria integrità senza puntelli esterni o restrizioni arbitrarie»1.
Come talvolta capita, ci sono accadimenti biografici – e spesso aneddotici – dai quali si capisce molto del pensiero di un filosofo e delle ragioni che lo sorreggono. Come quando, per esempio, nel leggere Kierkegaard, … Continua a leggere »