Articoli taggati gnoseologia
Tra Port-Royal, Locke e Condillac: il metodo filosofico e la filosofia di Pasquale Galluppi (II parte)
1. La filosofia come analisi del linguaggio
La riflessione di Condillac sul linguaggio rappresenta senza dubbio uno dei momenti decisivi nel panorama degli studi sul linguaggio nella seconda metà del XVIII secolo, una riflessione considerata assai giustamente da molti in continuità con la filosofia di Locke, quasi fosse una sua ripresa1. Del resto, era inevitabile per chiunque si fosse interessato del problema del linguaggio fare riferimento all’opera dell’abate francese, vero alter ego di Locke. Nemmeno Galluppi vi poteva sfuggire; solo, però, che il senso della ricerca condillacchiana non è recepito dal filosofo calabrese nella sua reale portata. … Continua a leggere »
Il linguaggio e la mente
Il linguaggio non è una facoltà. Il linguaggio è lo stesso umano nella potenza del suo stare al mondo e comprenderlo. Com’è possibile che da organi non molto diversi rispetto a quelli di altri primati, da forme di socializzazione analoghe, nasca la magnificenza delle parole e dei significati? Come è stato possibile «costruire grammatiche generative che “fanno un uso infinito di mezzi finiti” e che esprimono la ‘forma organica’ del linguaggio umano, “questa meravigliosa invenzione -secondo le parole della Grammaire di Port-Royal- di comporre con venticinque o trenta suoni questa infinita varietà di parole, che, pur non avendo in … Continua a leggere »
Tra Port-Royal, Locke e Condillac: il metodo filosofico e la filosofia di Pasquale Galluppi (I parte)
La storiografia filosofica italiana di oggi, sulla falsariga della storiografia tardo ottocentesca, ha continuato, pur con qualche lodevole eccezione, a dare della filosofia di Pasquale Galluppi un’interpretazione piuttosto riduttiva, precludendosi la possibilità di una lettura più comprensiva di essa e più aderente al senso del testo. Sulla trama di quest’opera non è difficile, infatti, riconoscere un disegno, i cui contorni rivelano altri significati e altre intenzioni, tali da richiedere, perciò, una direzione diversa nell’interpretazione.
Ma, più che delinearne i percorsi più significativi e comprenderne le loro ragioni teoretiche, questa storiografia si è preoccupata assai spesso di assegnare alla filosofia galluppiana … Continua a leggere »
N. 5, novembre 2010 – Colori
Mary è una famosa neurologa specializzata nell’ambito della visione e dei colori. Di essi conosce tutto: composizione chimica, frequenza, relazione con le diverse aree cerebrali, varietà percettiva nelle differenti civiltà umane, patologie e disturbi della visione, e tanto altro. Ma c’è un fatto singolare. Da quando è nata, Mary vive in un ambiente rigorosamente bicromatico, ha sempre e soltanto avuto a che fare con oggetti, pareti, video in bianco e nero. Non ha mai percepito, insomma, il verde, il blu, il giallo, il rosso. Niente. Nessun colore, mai. Un giorno esce dalla sua stanza e le si dispiega il mondo … Continua a leggere »
Giornale di Metafisica 1/2010
Il Giornale di Metafisica venne fondato da Michele Federico Sciacca nel 1946 e, seppur con alterne vicende, costituisce una delle più costanti e rigorose voci della cultura filosofica italiana ed europea. Al di là dell’ispirazione, pur sempre presente, del suo fondatore, il GdM ospita infatti saggi e dibattiti che toccano i temi più attuali della vita e del pensiero e dà spazio a una grande pluralità di voci, posizioni, studiosi. La Rivista alterna numeri monografici con delle miscellanee. Tra queste, il numero 1/2010 è certamente significativo di un approccio che parte, sì, dalla metafisica ma la declina in modalità che … Continua a leggere »
Husserl, Lezioni sulla sintesi attiva
Le lezioni del 1920/21 a Friburgo sulla logica trascendentale -una logica attenta non soltanto agli aspetti formali ma anche alla profonda interazione tra mente e realtà- si compongono di tre sezioni. Nelle prime due viene analizzata la struttura passiva della conoscenza rispetto al dato, il fatto che gli oggetti si impongano a noi con la forza della loro evidenza. L’ultima è invece dedicata alla dimensione attiva della mente nei confronti del mondo, poiché conoscere non vuol dire soltanto registrare dei dati ma inserirli poi in un contesto di significati che diano loro senso e pregnanza.
Nella loro complessa unitarietà, queste … Continua a leggere »