Articoli taggati Giusy Randazzo
Jesus Christ Superstar
La prima rappresentazione di Jesus Christ Superstar avvenne nel 1971. Andrew Lloyd Webber, compositore, e Tim Rice, autore di testi musicali, ne furono i creatori, gli stessi del successivo Evita. Un’idea nuova che colse, sì, impreparati e sorpresi, ma forse anche per questo ancora più entusiasti. La chiesa cattolica ci mise un bel po’ ad accettare l’immagine di un Gesù superstar che avrebbe potuto sfiorare il blasfemo –ballando e cantando- ma che invece ne fece davvero un figlio del Tempo, il migliore.
Nel 1995 un gruppo di giovani artisti siciliani guidato da Massimo Romeo Piparo, riuscì a riprodurre e … Continua a leggere »
Sul giallo filosofico. Aristotele e i delitti d’Egitto
La particolarità del nuovo genere letterario che da più di un decennio è ormai in auge, il “giallo filosofico”, consiste nell’uso di noti filosofi come personaggi principali o deuteragonisti. A inaugurare questa forma di scrittura creativa è stata Margaret Doody che nel 1978 pubblicò Aristotele detective. Forse i tempi non erano ancora maturi perché il successo arrivò molto tempo dopo, nel 1999, quando la Sellerio ripropose la pubblicazione.
Da allora ben otto romanzi sono stati editi. Se ci si aspetta il solito giallo imperniato esclusivamente sulla suspense e su resoconti organizzati intorno allo stesso centro, si consigliano altre letture. … Continua a leggere »
N. 6, dicembre 2010 – Università
L’Università nasce con uno scopo essenziale: riunire i diversi saperi in uno spazio privilegiato, che non sia privilegio di pochi. Quest’ultima aggiunta -di valore- alla definizione è il risultato di un processo di democratizzazione avviato da lotte sociali e rivolte, con il sacrificio spesso di giovani vite, per rincorrere il sogno dell’uguaglianza meritocratica. Sembra un ossimoro, ma non lo è. Il Romanticismo ci ha insegnato che mentre la razionalità, sensata o insensata che sia, fa uguali, il sentimento diversifica rendendo al mondo l’irriducibilità di ogni esserci. E il sentimento non è una semplice modalità di usare i propri sensi, ma … Continua a leggere »
Sul morire. Intervista a Ines Testoni
Giusy Randazzo: Il nuovo secolo sembra stia riscoprendo la centralità della morte nella vita delle persone e nella cultura. Sicuramente il Master Death Studies & the End of Life, da lei diretto e promosso dalle Facoltà di Scienze della formazione, Psicologia, e Medicina dell’Università di Padova, si inscrive a pieno titolo in questa renaissance. Il fenomeno è collegato al fatto che finalmente anche in Italia è stata approvata la legge 38 del 2010 che riconosce l’importanza del benessere anche nella terminalità e per questo sono stati attivati molti master in palliazione. Come si colloca questo percorso nel nuovo … Continua a leggere »
Lo spazio della parola
Premettendo che la ricchezza dei contenuti è senza dubbio la cifra di questa recentissima pubblicazione, è necessario aggiungere che -molto più che in qualsiasi altro testo edito per un qualsiasi pensionamento di un qualsiasi universitario- Lo spazio della parola è attraversato da un’evidente nota affettiva che aggiunge alla scrittura di ciascuno degli autori la giusta tonalità emotiva senza la quale qualsiasi testo sarebbe arido oltre che inefficace.
È quindi corretto cominciare col dire che anche le qualità umane di Malatesta lo rendono un filosofo di prim’ordine, la cui attività non si attesta soltanto in campo logico ma si manifesta in … Continua a leggere »
Il filosofo esordiente
Valerio si infagottava sempre quando usciva di casa. Maglia di lana, pullover, cappotto, sciarpa. E tirava su anche il bavero per coprirsi. Camminava sconosciuto ormai da molti mesi. Persino a se stesso. Non aveva più il cellulare. Lanciato dentro un cassonetto della spazzatura un giorno che rientrava a casa. Non aveva più neanche quella compagnia di amici che sin da adolescente frequentava. Licenziata nel silenzio a ogni richiesta di incontro. I suoi libri invadevano il piccolo spazio in cui viveva. Letti tutti ormai. Studiati sin nelle note. Il bisogno vampiresco di succhiarne altra energia muoveva la sua volontà, spingendolo ad … Continua a leggere »
N. 5, novembre 2010 – Colori
Mary è una famosa neurologa specializzata nell’ambito della visione e dei colori. Di essi conosce tutto: composizione chimica, frequenza, relazione con le diverse aree cerebrali, varietà percettiva nelle differenti civiltà umane, patologie e disturbi della visione, e tanto altro. Ma c’è un fatto singolare. Da quando è nata, Mary vive in un ambiente rigorosamente bicromatico, ha sempre e soltanto avuto a che fare con oggetti, pareti, video in bianco e nero. Non ha mai percepito, insomma, il verde, il blu, il giallo, il rosso. Niente. Nessun colore, mai. Un giorno esce dalla sua stanza e le si dispiega il mondo … Continua a leggere »
Stessa traiettoria circolare
Clorinda Valle ha molto in comune con la giovane fotografa americana Francesca Woodman. Utilizza spesso se stessa nelle sue foto e coniuga immagine e testo che traduce in didascalie complete che non lasceranno scampo ai futuri critici: non potranno elaborare fantasiose teorie se non partendo dal già detto dall’artista stessa. Anche Woodman, infatti, nel momento in cui scattava decideva di tanto in tanto di creare didascalie più lunghe che esplicitavano una precisa volontà: delimitare la possibilità ermeneutica della foto, costringendo la riflessione in una direzione che ritorna all’immagine e la riscopre dandole nuovo significato a partire proprio da ciò che … Continua a leggere »
Francesca Woodman
Parti del corpo che però rimangono sempre colmi della vitalità dell’intero, del dinamismo che assicura la vita anche quando essa è pregna della tristezza densa e antica che le immagini di Francesca Woodman sanno spesso evocare. Una tristezza classica, che affonda nella statuaria greca ma che questa giovanissima artista (1958-1981) seppe ricreare in forme che qualcosa devono, certo, a Man Ray o a Luxardo ma che sono assolutamente originali, sia nella ripresa della tradizione dell’autoritratto sia nella sapienza geometrica dei risultati, anche per l’ironia che trapela, segno per cogliere la finitudine del reale con il necessario distacco. Ed è lei … Continua a leggere »
Il colore della luna
Scrivere non è un’arte facile, esattamente come il vedere non è un’operazione semplice. Paola Bressan ha saputo ne Il colore della luna scrivere bene su quest’attività umana apparentemente tanto lineare nel suo automatismo. I luoghi comuni che sfata, con un linguaggio divulgativo seppur scientifico, divertente seppur serissimo, comprensibile seppur forbito, sono davvero innumerevoli, a cominciare dal fatto che in realtà se si dovesse valutare la capacità del sistema visivo umano sulla base della «minuscola parte dello spettro elettromagnetico che genera in noi sensazioni visive, la luce, […] compresa fra i 380 e i 700 nanometri circa: di fronte alla vastità … Continua a leggere »