Articoli taggati Dario Generali
Alfabeta e analfabeti
Una delle caratteristiche meno percepite del baratro nel quale l’Italia va precipitando è l’uso delle parole non per comunicare ma per nascondere. Un caso evidente è quello dell’Università, per la quale da anni si parla di autonomia e dove invece il governo centrale -il ministero attualmente retto da Gelmini ma soprattutto il Tesoro di Tremonti- decreta, stabilisce, condiziona e soffoca. Il primo strumento di questa strategia è ovviamente il danaro, l’erogarlo, il rifiutarlo. Nell’autunno del 2009 un decreto ha imposto agli Atenei una decurtazione pari al 30 per cento del Fondo ordinario di finanziamento. Il che ha comportato l’immediata riduzione … Continua a leggere »
Fonti, modelli e strumenti della storiografia della scienza
Il fenomeno scientifico è caratterizzato dalla complessità e dalla molteplicità degli elementi che intervengono e lo determinano. Cercare di comprenderlo e di ricostruirne la storia implica necessariamente uno sforzo di padroneggiamento dell’articolazione e, nello stesso tempo, dell’unitarietà di tali eventi. Il progetto di una ricerca, il suo avvio e la sua implementazione, i dati che in essa vengono raccolti e la loro interpretazione, la sintesi finale e la sua eventuale generalizzazione teorica si collocano in particolari contesti culturali e pratici e dipendono da un numero assai elevato di elementi, che vanno dall’influenza di teorie scientifiche e filosofiche alle procedure utilizzate, … Continua a leggere »
Diacinto Cestoni
Uno speziale sei-settecentesco tra invisibilità e riscoperta storiografica
Il caso di Diacinto Cestoni (1637-1718) appare esemplare rispetto al fine di valutare e comprendere ragioni, forme e caratteristiche degli spazi di invisibilità nel dibattito naturalistico italiano da metà Seicento sino all’istituzionalizzazione delle scienze della vita all’inizio dell’Ottocento. Un primo dato evidente è l’invisibilità storiografica di Cestoni. A tutt’oggi la sua figura è stata fatta oggetto di un profluvio di scritti eruditi volti a valorizzarla come gloria locale o composti da studiosi dediti alla professione medica o a scienze affini, cultori dilettanti della storia della propria disciplina, che ne hanno compreso, alla luce delle proprie competenze, l’originalità scientifica, ma che … Continua a leggere »
La nuova scienza in Italia nel primo Settecento
Nell’Italia di inizio Settecento la nuova scienza non si impose in modo uniforme in tutta la penisola ed ebbe i suoi maggiori centri di diffusione, limitandosi ai più noti, nelle città di Bologna, Padova, Firenze, Pisa, Roma e Napoli, alle quali se ne potevano aggiungere altre minori ma culturalmente vivaci, come, per esempio, Modena e Livorno.
L’ambiente bolognese aveva annoverato, nella seconda metà del Seicento, personaggi come Anton Felice Marsili, Geminiano Montanari, Domenico Guglielmini e Marcello Malpighi e poteva contare, a inizio Settecento, sull’opera di Luigi Ferdinando Marsili, Anton Maria Valsalva, Giovanni Battista Morgagni, Eustachio e Gabriele Manfredi, Vittorio Francesco … Continua a leggere »