Articoli taggati antropologia
Sul morire. Intervista a Ines Testoni
Giusy Randazzo: Il nuovo secolo sembra stia riscoprendo la centralità della morte nella vita delle persone e nella cultura. Sicuramente il Master Death Studies & the End of Life, da lei diretto e promosso dalle Facoltà di Scienze della formazione, Psicologia, e Medicina dell’Università di Padova, si inscrive a pieno titolo in questa renaissance. Il fenomeno è collegato al fatto che finalmente anche in Italia è stata approvata la legge 38 del 2010 che riconosce l’importanza del benessere anche nella terminalità e per questo sono stati attivati molti master in palliazione. Come si colloca questo percorso nel nuovo … Continua a leggere »
Il Dio dei mafiosi
Giulio Piazza: Il tuo Il Dio dei mafiosi, edito dalla San Paolo, ha suscitato in me degli interrogativi. Ovviamente dall’angolazione -in cui tu l’hai scritto ed io l’ho letto- di filosofi attenti a ciò che accade nel nostro tempo. La prima osservazione è relativa alle prospettive culturali siciliane. Ne hai individuato tre più rilevanti (cattolica, borghese- capitalistica, mafiosa) per vederne le reciproche relazioni: non è chiaro però se la lettura che dai della transcultura borghese–capitalistica sia di tipo consumistico o se non consideri anche il suo senso del valore del lavoro, della libertà, del rispetto degli individui, che … Continua a leggere »
How do humans perceive robots?
Abstract: From a pure technical point of view, we use robots or machines daily that might be considered as such. Indeed, cars, automatic assembling lines, washing machines, printers and cash dispensers are robotic entities that surround us and simplify our lives. However, many people believe that a robot is different from these previous examples even though a robot, by definition, is an intelligent system that is able to interact with his environment autonomously. Clearly, there is a subjective barrier in people’s minds: on one side, we have fascinating and intriguing robots and on the other side, we have banal automata. … Continua a leggere »
Vivere o morire
Da millenni il dialogo come genere filosofico accompagna lo sviluppo del pensiero umano. Esso sembra a volte proporsi come mera digressione: un modo per farsi meglio capire fuori dai tecnicismi della filosofia, una prova delle proprie capacità letterarie poco valorizzate dalla freddezza del “trattato”, un omaggio alla sua platonica storia; altre volte, con motivazioni teoreticamente più congrue, sembra lo si possa pensare come il risultato di una linea diversa della filosofia, un pensare alternativo (così, ad esempio, sembra a volte adombrare in alcuni luoghi della sua riflessione Maria Zambrano), un tentativo di compensazione, di riequilibrio, la ricerca di un filosofare … Continua a leggere »
The Man from Earth
Una storia sorprendente non è quella inventata dal nulla, ma quella che spinge i confini del reale sin dove non sfiorano asintoticamente il nulla stesso. Non è la creazione che sorprende –perché la creazione è mistero- ma la possibilità dell’impossibile che la ragione umana -reale divinità- dimostra possibile. La storia sorprendente è quella che rende il massimamente estraneo familiare, nel significato inglese, però, che non permette l’accezione di amichevole, ma soltanto di conosciuto. The man from Earth è un film indipendente del 2007, scritto da Jerome Bixby e diretto da Richard Schenkman. mai approdato nelle sale italiane. Inizia e … Continua a leggere »
Oltre i confini dell’Isola
Quando un uomo, da solo sul palcoscenico, riesce a gestire più di due ore di spettacolo, facendo ridere, riflettere, sognare e a volte anche commuovere, è chiaro che si ha davanti quello che Albert Camus definiva l’eroe dell’assurdo: colui che è in grado di vivere più vite possibili senza escatologiche illusioni. Il che non è una rinuncia o una mancanza, piuttosto una ricchezza, consistente nel voler vivere questo tempo “disteso”, che è proprio dell’essere umano, in tutta la sua profondità, senza nulla concedere al caduco. Così ogni istante diventa kairós, pregno del tempo che siamo. Gianfranco Jannuzzo, in Girgenti amore … Continua a leggere »
Céline, gli umani, la medicina
Quarant’anni per imparare a lavarsi le mani. Quarant’anni trascorsero dal momento in cui Ignazio Filippo Semmelweis scoprì la ragione semplice e terribile della febbre puerperale, che falcidiava le giovani madri nei reparti di ostetricia di Vienna: medici e studenti passavano dalla dissezione dei cadaveri all’esame delle puerpere senza lavarsi le mani, infettando di morte la vita nascente, la vita data. Quarant’anni trascorsero per l’accettazione della sua scoperta da parte dell’avanzata e illuminata casta medica europea; quarant’anni che ebbero bisogno di Pasteur e delle sue ricerche sui microbi affinché si raggiungesse la sponda dell’ovvietà: prima di passare a un altro paziente … Continua a leggere »
Orient-Express. Intervista impossibile a Carl Gustav Jung (II parte)
Mi precisa meglio la vicinanza del Bardo Thödol con la Psicologia analitica?
«È semplice: secondo me, lo stato paradisiaco della liberazione dalla serie delle reincarnazioni e dai condizionamenti karmici, corrisponde all’esperienza di chi, avendo percorso le tappe del processo di individuazione, ha infine realizzato l’archetipo del Sé».
Sembra plausibile…Senta professore, non può mancare almeno un cenno al libro dell’I Ching, al lancio delle monete, alla lettura degli esagrammi…
«Sì. Molti occidentali liquidano quest’opera come una raccolta di formule magiche prive di valore. Ma per me questa tecnica oracolare è una maniera di conoscersi».
Perché è così difficile per un … Continua a leggere »