Articoli taggati Alberto Giovanni Biuso

The Man from Earth

Una storia sorprendente non è quella inventata dal nulla, ma quella che spinge i confini del reale sin dove non sfiorano asintoticamente il nulla stesso. Non è la creazione che sorprende –perché la creazione è mistero- ma la possibilità dell’impossibile che la ragione umana -reale divinità- dimostra possibile. La storia sorprendente è quella che rende il massimamente estraneo familiare, nel significato inglese, però, che non permette l’accezione di amichevole, ma soltanto di conosciuto. The man from Earth è un film indipendente del 2007, scritto da Jerome Bixby e diretto da Richard Schenkman. mai approdato nelle sale italiane. Inizia e … Continua a leggere »

Una stagione al Piccolo

Non l’intera stagione, a dire il vero, ma una selezione degli spettacoli andati in scena nelle diverse sedi del Piccolo Teatro fra il 2009 e il 2010. È questo che vorrei proporre al lettore. Una scelta, quindi, del tutto personale ma che spero darà un’idea della varietà e della ricchezza che caratterizzano da sempre gli spettacoli messi in scena dallo storico teatro milanese. Si va, infatti, dagli autori classici -italiani e stranieri- ad alcuni dei testi più innovativi della drammaturgia europea contemporanea. Anche le scelte registiche sono le più diverse.

Molto tradizionale, ad esempio, la messa in scena del Birraio Continua a leggere »

Et voilà i robot

Nunzia Bonifati intervista ingegneri, filosofi, fisici, su uno dei temi essenziali del presente e del futuro. Lega poi tra di loro queste conversazioni in una trama assai piacevole da seguire e sempre chiara nelle sue implicazioni e conseguenze. Ne esce un volume a più voci dal quale emerge la dimensione magmatica della robotica, e cioè di quel sapere all’incrocio tra tecnologia e filosofia che studia lo statuto dell’artificiale, la sua storia, le sue leggi, le sue possibili applicazioni agli ambiti più vari.

Qua e là, nel libro, si avanzano previsioni ancora una volta ottimistiche. Nel 1956 durante la Conferenza di … Continua a leggere »

N. 3, settembre 2010 – L’individuo, la società

L’intera esistenza umana poggia su equilibri assai sottili e pronti a spezzarsi. Anche per questo vivere non è un’impresa facile. La dinamica tra individuo e comunità è una delle più complesse. È infatti sempre possibile che l’una dimensione prevarichi sull’altra. Nelle società e nelle epoche dove domina l’identità il rischio è che il libero esplicarsi della persona venga soffocato dalla potenza delle regole e degli apparati. Dove e quando, invece, prevale la differenza è lo stesso tessuto sociale a trovarsi in pericolo. Il gioco tra identità e differenza, tra il singolo e il tutto, è dunque fondamentale affinché la … Continua a leggere »

Arnold Gehlen, natura e istituzioni

Arnold Gehlen (1904-1976) è convinto che una scienza dell’uomo, nel significato più ampio e insieme rigoroso, sia possibile. Tale scienza ha tra i suoi compiti quello di oltrepassare le diverse forme di dualismo, le vuote dicotomie di corpo e anima, materia e spirito, valutando il pensare e la fisicità «come reciprocamente presupponentesi e inclusi l’uno nell’altro» (US, § 1, 14)1. Anche la naturalità e la tecnicità dell’essere umano appaiono per ciò che davvero sono: la stessa struttura declinata in forme diverse. L’uomo è infatti tecnico per essenza, è un essere culturale che trova nell’artificio, nella formalizzazione, nello iato … Continua a leggere »

Kubrick. Va in scena la fotografia

Diciassettenne, Stanley Kubrick venne assunto dalla rivista , per la quale realizzò dei servizi fotografici che testimoniano della precocità di uno sguardo che attraverso le immagini -immobili o in movimento che siano- è stato capace di cogliere il segreto della vita e delle cose e trasformare il quotidiano in epica. Come per i film, i temi sono i più diversi ma in tutti è assolutamente riconoscibile uno sguardo che disvela, una forza veritativa che coglie l’enigma dentro persone, fatti, oggetti, situazioni, e tale enigma sa portare alla luce, letteralmente. Il gioco delle luci e delle ombre è infatti già cinematografico, … Continua a leggere »

Nabucco, una metafora

Il libretto di Temistocle Solera è un’opera in quattro parti che narra la vicenda di Nabucco, il re assiro, sicuro del proprio dominio sugli Ebrei e sul loro cuore. È infatti convinto che il loro dio li abbia abbandonati. Ma dentro la sua stessa casa è nato un sentimento che porterà il re alla rovina. Sua figlia Fenena è infatti innamorata di Ismaele, nipote di Sedecia, re di Gerusalemme. Un’altra figlia -o almeno creduta tale- di Nabucco, Abigaille, è anch’ella innamorata di Ismaele ma, rifiutata, ha trasformato il proprio amore in odio per Ismaele e Fenena, sino al punto da … Continua a leggere »

Céline, gli umani, la medicina

Quarant’anni per imparare a lavarsi le mani. Quarant’anni trascorsero dal momento in cui Ignazio Filippo Semmelweis scoprì la ragione semplice e terribile della febbre puerperale, che falcidiava le giovani madri nei reparti di ostetricia di Vienna: medici e studenti passavano dalla dissezione dei cadaveri all’esame delle puerpere senza lavarsi le mani, infettando di morte la vita nascente, la vita data. Quarant’anni trascorsero per l’accettazione della sua scoperta da parte dell’avanzata e illuminata casta medica europea; quarant’anni che ebbero bisogno di Pasteur e delle sue ricerche sui microbi affinché si raggiungesse la sponda dell’ovvietà: prima di passare a un altro paziente … Continua a leggere »

Elias Canetti, il nemico della morte

Una mostra allestita nel 1995-1996 al Beaubourg aveva come titolo Elias Canetti,  l’ennemi de la mort. Una inimicizia che parte tuttavia dalla constatazione, fredda e insieme partecipe, che la volontà di morte «si trova davvero ovunque, e non è necessario scavare molto nell’uomo per trarla alla luce»1. L’indagine condotta da questo scrittore indefinibile -narratore, filosofo, sociologo, antropologo?- sulla potenza delle forze che guidano gli esseri umani è un tentativo di spiegare la vita che è destinata a finire e la morte che ci deve trovare vivi. Una lucidità assoluta guida Canetti in quel «mondo senza testa» nel … Continua a leggere »

Bonaparte, gli abiti, le lampade

La Triennale di Milano, in particolare la splendida e ampia sede di viale Alemagna, è dedicata al Design e alle sue diverse manifestazioni. Due tra le mostre in corso esemplificano bene tale intento e la sua varietà. La prima –Napoleone e l’impero della moda– documenta un aspetto dell’età napoleonica e della persona di Bonaparte che di solito non emerge nella sua importanza. Napoleone aveva infatti intuito che il potere è tanto più solido quanto più riesce a pervadere di sé e della propria concezione del mondo la vita quotidiana dei sudditi o dei cittadini. Non bastano le armi, … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2025 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 - Rivista scientifica per l’Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.

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