Articoli taggati Alberto Giovanni Biuso
Della dissimulazione necessaria
«Interesse, clientela, opportunismo». Anche di questo sono fatte le relazioni sociali. Alceste pensa però che esse siano costituite soltanto da questo. E, peggio, siano intessute di fatuità, ipocrisia, menzogna, vuoto, nulla. Una perfetta vocazione alla solitudine, quindi. No, invece. Perché ad Alceste capita ciò che agli umani è facile che accada: si innamora. E non di Eliante, discreta e a sua volta innamorata di lui, ma di Célimène, che è un poco civetta e soprattutto gode moltissimo nello stare con gli altri, nel farsi corteggiare, nel tenere salotto parlando male degli assenti e bene dei presenti. Questa donna è il … Continua a leggere »
Mente, evoluzionismo e altri disordini
MicroMega è una Rivista militante tra le migliori che si pubblichino in Italia. Questa militanza, tuttavia, rischia di emergere anche in contesti che dovrebbero risultare invece più freddi, come quello delle scienze. È il caso di alcuni contributi e tesi presenti in questo numero, anche se per fortuna il tono complessivo rimane argomentato e critico.
Partiamo comunque dai limiti o dai veri e propri errori che vengono sostenuti sia sul tema della mente sia in generale sulla scienza. Emerge in diverse pagine, e soprattutto nel testo di Peter Atkins, uno scientismo addirittura di marca ottocentesca, convinto della -comunque ammessa da … Continua a leggere »
N. 5, novembre 2010 – Colori
Mary è una famosa neurologa specializzata nell’ambito della visione e dei colori. Di essi conosce tutto: composizione chimica, frequenza, relazione con le diverse aree cerebrali, varietà percettiva nelle differenti civiltà umane, patologie e disturbi della visione, e tanto altro. Ma c’è un fatto singolare. Da quando è nata, Mary vive in un ambiente rigorosamente bicromatico, ha sempre e soltanto avuto a che fare con oggetti, pareti, video in bianco e nero. Non ha mai percepito, insomma, il verde, il blu, il giallo, il rosso. Niente. Nessun colore, mai. Un giorno esce dalla sua stanza e le si dispiega il mondo … Continua a leggere »
Segno
Poche parole sono polisemantiche come questa: “segno”. Con essa ci si riferisce infatti a contenuti e significati assai diversi, plurali e tuttavia convergenti sulla base del fatto che un segno è qualcosa -qualunque cosa- che sta per qualcos’altro. Peirce esprime con chiarezza questa sua natura: «something which stands to somebody for something in some respect or capacity»1. Tutto è quindi segno, o tutto può diventarlo se viene interpretato da qualcuno come un indicatore di qualcosa. Morris ha ragione a ritenere che «la semiotica non ha a che fare con lo studio di un tipo di oggetti particolari, ma … Continua a leggere »
Francesca Woodman
Parti del corpo che però rimangono sempre colmi della vitalità dell’intero, del dinamismo che assicura la vita anche quando essa è pregna della tristezza densa e antica che le immagini di Francesca Woodman sanno spesso evocare. Una tristezza classica, che affonda nella statuaria greca ma che questa giovanissima artista (1958-1981) seppe ricreare in forme che qualcosa devono, certo, a Man Ray o a Luxardo ma che sono assolutamente originali, sia nella ripresa della tradizione dell’autoritratto sia nella sapienza geometrica dei risultati, anche per l’ironia che trapela, segno per cogliere la finitudine del reale con il necessario distacco. Ed è lei … Continua a leggere »
Pinocchio in Love, Pinocchio in Death
Immagina di entrare in un salone, accompagnato da ragazzi e ragazze che camminano e suonano una marcetta con i loro strumenti -non soltanto i fiati ma anche gli archi-, abbigliati in tutte le maniere, sorridenti ed evidentemente divertiti. Ti siedi, se riesci a trovare un posto libero, e cominci a sentire un’altra musica: la Canzona XVI di Giovanni Gabrieli, uno dei compositori più suggestivi del Cinquecento. Si prosegue con Puccini (Manon Lescaut), Stravinsky (Pulcinella) e ancora con brani composti dagli stessi musicisti che stai ascoltando, i quali mentre suonano si alzano, ballano, fanno un baccano visivo … Continua a leggere »
Il banchiere anarchico
Al giornalista stupefatto il banchiere spiega che non soltanto “è stato” anarchico in gioventù ma che lo “è” ancora, nonostante la ricchezza accumulata, il potere, il monopolio sulla finanza. E lo è assai più dei suoi vecchi compagni di militanza, i quali sperano di distruggere il Capitale eliminando uno, due, tre, decine di capitalisti. Invece è il Capitale che va direttamente attaccato. La sua scomparsa farà svanire i capitalisti, per quanto numerosi essi siano. E qual è il modo più efficace per sottomettere e annullare il potere del danaro? Averne quanto più possibile, non dipendere più da esso, cancellare la … Continua a leggere »
Giornale di Metafisica 1/2010
Il Giornale di Metafisica venne fondato da Michele Federico Sciacca nel 1946 e, seppur con alterne vicende, costituisce una delle più costanti e rigorose voci della cultura filosofica italiana ed europea. Al di là dell’ispirazione, pur sempre presente, del suo fondatore, il GdM ospita infatti saggi e dibattiti che toccano i temi più attuali della vita e del pensiero e dà spazio a una grande pluralità di voci, posizioni, studiosi. La Rivista alterna numeri monografici con delle miscellanee. Tra queste, il numero 1/2010 è certamente significativo di un approccio che parte, sì, dalla metafisica ma la declina in modalità che … Continua a leggere »
N. 4, ottobre 2010 – La bellezza
La bellezza non sta soltanto negli enti -paesaggi, opere, persone- e non abita soltanto negli occhi di chi guarda. La bellezza è un rapporto tra la mente e le forme da cui traspare il vero come interpretazione più adeguata del nostro stare nel Mondo, del nostro essere Terra. Lo si vede, nella molteplicità della sue rappresentazioni, anche negli articoli di questo numero di Vita pensata.
L’armonia geometrica della sezione aurea; la pittura di Antonio Calderara; il bisogno di senso espresso dalle teodicee e dalla matematizzazione del mondo; le feconde contaminazioni tra musica, cinema, teatro; il fascino molteplice delle donne … Continua a leggere »
Settimana filosofica 2010
Filosofando fra il Piave e le Dolomiti
Dal 20 al 26 agosto di quest’anno, alcuni di noi (fra i quali i due promotori di questa rivista) hanno riprodotto un’esperienza ormai più che ventennale: “le vacanze filosofiche per non…filosofi”. Un po’ da tutta Italia (dalla Sicilia alla Lombardia, dal Lazio alla Liguria) ci siamo dati appuntamento in un albergo di Nevegal, fra i boschi del bellunese, per riflettere sul tema della libertà: una scelta, se non ‘obbligata’ (sarebbe forse un po’ paradossale), certo logicamente consequenziale dopo le precedenti vacanze dedicate al potere. Ciascuno dei quaranta partecipanti (di cui solo una sparuta … Continua a leggere »