Musica
La Traviata al Carlo Felice di Genova
Se il 6 marzo del 1853 la messa in scena della Traviata al Teatro La Fenice di Venezia fu una débâcle, quella di ieri sera (4 maggio 2018) a Genova ha più a che fare con la «leggendaria resurrezione di Traviata, sempre a Venezia, nel teatro di San Benedetto, il 6 maggio 1854»1.
Il regista Giorgio Gallione ripensa l’opera a cominciare dall’ambientazione. Verdi avrebbe voluto che fosse rappresentativa del suo tempo, ma un moralismo retrogrado non glielo permise: «Verdi aveva preteso che i costumi fossero contemporanei. Un’idea rivoluzionaria […], alla quale dovette rinunciare, essendo stata compiuta l’opera … Continua a leggere »
Notre Dame de Paris
Era il 2002 quando vidi per la prima volta Notre Dame de Paris. Il teatro era quello allestito nella Valle dei Templi, immerso in un paesaggio magico. Un musical: questo mi aspettavo. Null’altro. Magari piacevole e rilassante. E poi la visione, poi l’incanto, poi l’innamoramento e infine la decisione di seguirlo ancora e ancora e ancora. Corre il decimo anniversario di quest’opera e per la seconda volta la compagnia è approdata a Genova, in questa occasione nella magnifica cornice del Teatro Carlo Felice. Ed ero nuovamente tra il pubblico, calamitata dalle musiche, dalla coreografia, dalla scenografia, dalle spettacolari acrobazie … Continua a leggere »
Madama Butterfly
Quando si deve recensire Madama Butterfly non si può fare a meno di chiedersi come soppesare la forza teoretica del libretto con la straordinaria musica di Puccini. Se poi gli artisti coinvolti nella rappresentazione sono bravi a tal punto da incarnare i personaggi, facendo della finzione la realtà, e il loro cantato permette a ognuno l’isolamento riflessivo pur se in una sala gremita di gente che applaude per ben tre volte a scena aperta, allora la questione originaria si fa senza dubbio più complessa.
Che cosa affascini di Cio-Cio-San forse si può comprendere. Questo ostinato attaccamento alla verità scelta, questa … Continua a leggere »
Pagliacci
A Genova l’orchestra del Teatro Carlo Felice è senza dubbio un fiore all’occhiello della città. Per quanto retorico possa apparire, è bene ricordare che la musica non ha nulla di strumentale. Non è a servizio di qualcosa. È forse, tra tutte le arti, la meno asservita alla funzione e alla forma. È libera e rende liberi attraverso la sospensione catartica di ogni esistenziale. Abilità e conoscenza musicale non bastano affinché il ritmo, l’armonia, la melodia e il loro rapportarsi geometrico possano dare tanto. È necessario quell’in più che fa del musicante un musicista e che non è classificabile se non … Continua a leggere »
Operetta in nero
Siamo all’indomani dell’umanità. L’abisso che meticolosamente l’occidentale ha costruito nella totale inconsapevolezza ha inghiottito inevitabilmente il Mondo. Resta la Terra, due uomini –il generale e Bolla- e la loro ombra –Mephisto- che dice di loro quello che loro non sanno di sé. Lo fa cantando musica pop «colonna sonora della nostra vita attuale», parlando inglese, «la lingua dell’impero», e «indossando l’abito talare, perché rappresenta la religione del nostro tempo ovvero l’Ego come sistema di sopruso per gli altri»1. Nanni Balestrini nel libretto di scena avvertiva lo spettatore: «quando entrerete nel teatro, superata la biglietteria e il guardaroba, quando … Continua a leggere »
E pensare che c’era il pensiero
Secondo Schopenhauer la musica è un quietivo per l’essere umano, con tutti i significati a cui può rinviare: dal semplice ascolto catartico al più profondo soliloquio interiore; dallo smascheramento della realtà all’intima liberazione da quel mondo che, come una giostra o una ballerina impazzita, volteggia freneticamente trascinandoci impotenti dietro di sé, attaccati alla superficie o alla gonna.
Il testo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, riproposto in questo spettacolo da Maddalena Crippa, risale al 1994 ed è senza dubbio profetico. È il ritorno del teatro-canzone, di cui Gaber e Luporini sono stati artefici iniziali, che coinvolge perché lascia lo spazio … Continua a leggere »
Cassandra
Finalmente, dopo circa un secolo di assurdo ostracismo, torna in Italia Cassandra, dramma musicale di Vittorio Gnecchi e Luigi Illica. Ed è il teatro Massimo Bellini di Catania a strappare dall’oblio quest’opera, da sempre al centro di spiacevoli querelle, e a riproporla in una prima assoluta integrale in tempi moderni come grande evento di apertura della nuova stagione lirica invernale.
L’opera di Gnecchi trae spunto dalla prima tragedia dell’Orestea di Eschilo e narra della morte del re greco Agamennone per mano della moglie Clitemnestra e del suo amante Egisto. L’allestimento della regia di Gabriele Rech, grazie a un … Continua a leggere »
Jesus Christ Superstar
La prima rappresentazione di Jesus Christ Superstar avvenne nel 1971. Andrew Lloyd Webber, compositore, e Tim Rice, autore di testi musicali, ne furono i creatori, gli stessi del successivo Evita. Un’idea nuova che colse, sì, impreparati e sorpresi, ma forse anche per questo ancora più entusiasti. La chiesa cattolica ci mise un bel po’ ad accettare l’immagine di un Gesù superstar che avrebbe potuto sfiorare il blasfemo –ballando e cantando- ma che invece ne fece davvero un figlio del Tempo, il migliore.
Nel 1995 un gruppo di giovani artisti siciliani guidato da Massimo Romeo Piparo, riuscì a riprodurre e … Continua a leggere »
Pavel Haas Quartet a Genova
Cambio di programma per il concerto organizzato dalla Giovine Orchestra Genovese per il teatro Carlo Felice di Genova. Il 29 novembre il quartetto Hagen, per via di un malore di uno dei componenti, non ha potuto deliziare il pubblico con i propri archi, dalla fama ormai internazionale. Il virtuoso quartetto salisburghese si sarebbe esibito con brani di Lutoslawski, Schumann e Beethoven.
A questo proposito è stato invitato a Genova il giovane quartetto Pavel Haas, residente a Praga e vincitore, tra l’altro, del prestigioso Concorso Borciani di Reggio Emilia nel 2005. Veronika Jaruskova, Eva Karova, Pavel Nikl e Peter Jarusek, residenti … Continua a leggere »
Pinocchio in Love, Pinocchio in Death
Immagina di entrare in un salone, accompagnato da ragazzi e ragazze che camminano e suonano una marcetta con i loro strumenti -non soltanto i fiati ma anche gli archi-, abbigliati in tutte le maniere, sorridenti ed evidentemente divertiti. Ti siedi, se riesci a trovare un posto libero, e cominci a sentire un’altra musica: la Canzona XVI di Giovanni Gabrieli, uno dei compositori più suggestivi del Cinquecento. Si prosegue con Puccini (Manon Lescaut), Stravinsky (Pulcinella) e ancora con brani composti dagli stessi musicisti che stai ascoltando, i quali mentre suonano si alzano, ballano, fanno un baccano visivo … Continua a leggere »