Temi

L’attualismo e il problema dell’arte in Giovanni Gentile*

 

Tema privilegiato delle seguenti pagine è il nesso di arte e pensiero che sta a fondamento della Filosofia dell’arte (1931) di Giovanni Gentile. È bene chiarire sin da adesso che non si indagherà passo passo l’intero impianto della Filosofia dell’arte, né tantomeno verrà argomentato nei dettagli come Gentile proponga, in polemica con Benedetto Croce, la sua ‘estetica filosofica’ contro l’‘estetica empirica’, bensì sarà proprio il nesso cui si è appena accennato a guidare il discorso lungo la corposa Introduzione e la I parte dell’opera.

1. Prima di affrontare di petto la questione dell’arte – mai ridotta da Gentile … Continua a leggere »

A che la parola? Frammenti poetici per una metafisica

 

Welcher Lebendige,
Sinnbegabte,
liebt nicht vor
allen Wundererscheinungen
des verbreiteten Raums um ihn,
das allerfreuliche Licht –
mit seinen Farben,
seinen Stralen und Wogen;
seiner milden Allgegenwart,
als weckender Tag.1

 

All’inizio di uno dei suoi testi più celebri e fondamentali, Wozu Dichter?, un saggio da ritenersi per più di una ragione crepuscolare, e sulla scorta di un verso di Hölderlin tolto dall’elegia Brot und Wein, Heidegger, con un’espressione ormai famosa, dice che ci troviamo in dürftiger Zeit, nel tempo della povertà2, l’epoca in cui gli dèi sono fuggiti e si sono … Continua a leggere »

La depravazione delle forme: anamorfosi e morfogenesi della soggettività in Jacques Lacan

 

Lacan mi portò […] in luoghi più segreti. Mi fece conoscere un’anamorfosi, ben nota agli specialisti, nel convento di Trinità dei Monti. Si tratta di un affresco […] che rappresenta san Francesco di Paola.
Catherine Millot1

L’esergo è tratto dalle memorie di una paziente di Jacques Lacan (1901-1981) che, dopo essere stata sua allieva e compagna, ha lavorato in Francia come saggista, psicoanalista e docente universitaria. Il volume non è privo di limiti ed è assurto, per qualche tempo, all’onore delle cronache soprattutto per la divulgazione di alcune gravi scorrettezze cliniche e di aneddoti … Continua a leggere »

Poetiche della realtà, forme dell’irreale

 

Quando c’era la realtà

Fino a qualche decennio fa in ambito umanistico la parola realtà e la sfera semantica e intellettuale del realismo (critico, filosofico, artistico, estetico, letterario) avevano ancora diritto di cittadinanza; le crisi epistemologiche novecentesche e le molteplici tensioni moderniste delle scritture del sospetto ne avevano ampiamente sondato le premesse, vigorosamente scosso limiti e sfrondato illusioni e inganni, eppure esse esprimevano ancora la fiducia in un oggetto almeno in parte conoscibile (il mondo) e dunque modificabile e trasformabile (dall’uomo e dall’esperienza umana). Senza uscire da ciò che è ormai consolidato, si può dire che tale nozione «positiva» … Continua a leggere »

Modernità e modernismo: itinerari artistici

 

Praxis. La sfida non sorge dal confronto sdegnato tra arie, rondò, Lieder e canzonacce…
Ma tra ciò che si pretende eterno e ciò che si sfascia la sera stessa1.

 

Vita pensata e vita vissuta sono intesi, nella tentazione marcatamente dicotomica del presente, come due momenti tra loro antitetici se non, addirittura, autoescludentesi. L’odierno predominio della tecnica, solco ed orizzonte dell’agire umano postmoderno, ha decretato un ulteriore acuirsi della distinzione, inaugurata da Cartesio, tra res cogitans e res extensa e causato un conseguente allontanamento tra la dimensione teoretica e la sfera prassica. Il pragmatico risulta, così, Continua a leggere »

Parusia e Sein-zum-Tode. Paolo, Heidegger, il tempo

 

«Il tempo è povero non soltanto perché Dio è morto, ma anche perché i mortali sono a malapena in grado di conoscere il loro essere-mortali. Essi non sono ancora padroni della propria essenza. La morte si ritrae nell’enigmatico»
Martin Heidegger, Sentieri interrotti, La Nuova Italia, p. 252.

 

Delle celebri lezioni universitarie sul cristianesimo delle origini, tenute da Martin Heidegger nei corsi friburghesi del 1920-21, si è conservata una corposa serie di trascrizioni di appunti prodotte dagli studenti e poi raccolte in un volume dal titolo Fenomenologia della vita religiosa. Questi corsi comprendono: quello del semestre invernale 1920-1921, intitolato … Continua a leggere »

La filosofia e le scienze*

 

1 Il problema del rapporto fra la filosofia e le scienze è un problema prettamente moderno. In epoca antica, infatti, filosofia e scienze erano molto più unite rispetto a oggi, tanto che i maggiori pensatori (come i Presocratici e Aristotele) erano insieme filosofi e scienziati.

2 In epoca moderna, il rapporto fra la filosofia e le scienze è sempre più stato pensato come di sostanziale opposizione fra le due culture, umanistica e scientifica.

3 In epoca contemporanea, l’opposizione sembra invece essere scomparsa, ma non per quello che sarebbe il motivo corretto, ossia per il fatto che filosofia e … Continua a leggere »

Parmenide e il tempo. Contro la lettura nichilistica dell’eleatismo

 

 

Il Tempo è l’identità della linea generata dagli eventi e la differenza degli eventi generati. […] Ogni variazione nasce dentro la continuità temporale dell’ente e ogni continuità è in divenire. […] Ogni immagine-mondo stabile e perenne va sostituita dall’immagine-tempo che è la verità del mondo. Un tempo che non consiste soltanto nell’ordinata geometria lineare del Χρόνος ma anche nel frattale sempre nuovo dell’Αἰών1.

Con queste parole Alberto Giovanni Biuso conclude il suo testo e con le stesse introduco il presente breve lavoro. La scelta è molto chiara e semplice: queste parole testimoniano l’essenza dell’oggetto di discussione … Continua a leggere »

Biopolitica e aborto tra Stato e movimenti sociali

                                                                                        

Dove sono Ella e Kate
morte entrambe per errore
una di aborto, l’altra d’amore. […]
   Dormono, dormono sulla collina.
Dormono, dormono sulla collina.
Fabrizio De André, La collina (1971)

Tempo fa un professore dell’Università di Catania raccontò a lezione a me e ad altri suoi alunni un breve apologo, il quale scoprii successivamente essere stato scritto dal saggista ed accademico americano David Foster Wallace1, e che adesso vorrei riportare:
«Ci sono due pesci che nuotano e a un certo punto incontrano un pesce anziano che va nella direzione opposta, fa un cenno di saluto e dice: “Salve, ragazzi. … Continua a leggere »

Debate: una metodologia didattica da inserire nel curricolo

 

Il Debate è una discussione formale e strutturata. Esistono diversi format che condividono però la stessa struttura di base. Si tratta di uno scontro tra due posizioni opposte sostenute da due o più squadre che tentano di persuadere una giuria della preferibilità del proprio punto di vista. È caratterizzato da regole precise che ad esempio definiscono i tempi dei discorsi, la successione degli interventi, la possibilità di interrompere l’oratore in tempi e modi codificati1
Il dibattito ha una storia millenaria nella vita politica della civiltà occidentale, ma ha radici altrettanto antiche anche come metodologia didattica. Già nel IV … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2024 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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