Temi

Le mani dei barbari sulle edizioni nazionali

 

L’istituto delle edizioni nazionali venne promosso, con finanziamenti pubblici, a fine Ottocento, dall’appena costituitosi Stato Unitario Italiano ed è durato per più di un secolo, sino ai giorni nostri, con il compito di valorizzare il patrimonio di pensiero e di arte comune alla tradizione culturale della nostra nazione. Tale obiettivo è perseguito pubblicando in edizione critica le opere dei principali autori italiani, sia per mettere a disposizione degli studiosi i loro testi in versioni filologicamente accertate, sia per garantirne una vulgata accessibile a tutti.
Il valore civile e sociale delle edizioni nazionali è notevolissimo, perché, pur esprimendo la sintesi … Continua a leggere »

Critica e Consumo. Foucault e Kant

 

I

Vorrei partire da un interrogativo elementare: da quando la libertà è diventata una nozione ambigua da maneggiare con sospetto? Da quando, in altre parole, la sua potenza trascendentale, la sua attività regolativa, la sua pregnanza concettuale, la sua funzione di presupposto per riconoscere l’umanità dell’umano, s’incrina pesantemente sino a diventare una voragine d’incomprensioni teoriche, sbandamenti etici e deficienze politiche?
Proverei a elaborare una risposta assai generale: nella dilatazione di quella che chiamiamo società dei consumi, circa mezzo secolo fa, si diffondono discorsi, analisi, studi, opere d’arte in grado di dimostrare che la libertà diventa un sottile e allo … Continua a leggere »

Libertà d’insegnamento, un diritto a rischio

 

1 Quando si introducono giovani alunni ai Principi fondamentali della Costituzione italiana, solitamente non si incontra particolare difficoltà a far loro comprendere il carattere inalienabile di alcuni diritti, illustrati nei primissimi articoli. Dove compaiono principi, in particolare quello di “solidarietà”, che consentono di giustificare il legame forte che il testo costituzionale istituisce tra alcuni concetti decisivi (p.es. il “lavoro” nell’articolo 1) e il carattere democratico della Repubblica. I diritti inalienabili, che la Repubblica deve “riconoscere” e che nessuna autorità ha il potere di limitare, sono tali perché vanno declinati nell’orizzonte della socialità e della solidarietà; sono diritti che contemporaneamente … Continua a leggere »

Libertà e liberismo


Il neoliberismo

Che ne è della libertà, in questi tempi di pandemie, di guerre? Che ne è delle società occidentali democratiche? Da tempo la strada intrapresa dalla nostra civiltà sembra condurre verso sentieri opachi. Tentare di ricostruire l’origine di questi sentieri, interpretare i processi che hanno condotto alla crisi radicale della nostra civiltà è compito di un’indagine filosofica degna di questo nome. L’origine della crisi in questione ha un nome chiaro quanto nefasto – almeno per le classi lavoratrici dell’Occidente: neoliberismo. Di questa dottrina politico-economica Luciano Gallino ha formulato una sintesi molto efficace:

Di qualsiasi bene l’individuo e la collettività

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Rousseau pensatore del potere e della libertà

 

1
L’importanza di Jean-Jacques Rousseau nella storia del pensiero politico è certamente un fatto conclamato ma, nondimeno, ci si può forse ancora chiedere in che modo l’autore del Contrat social abbia contribuito all’istituirsi di alcuni archetipi delle dottrine politiche moderne1. Com’è stato detto, ogni epoca ha avuto il suo Rousseau2, ma se, ed è lecito crederlo, nessun pensiero o pensatore nasce ex nihilo, neanche il genio polivalente di Jean-Jacques sfugge a influenze storiche ben precise3. Egli pensa da contrattualista critico e – tramite la sua penna straordinaria (qualità che non sempre ha … Continua a leggere »

Hypnerotomachia. Sulla libertà estetica

 

[Strada in mezzo al quasi-nulla, accanto all’uscita dell’autostrada. Decine di automobili sono incolonnate, ferme. Motivazione inspiegabile. Il cielo è quasi-sereno quasi-annuvolato. Sono le 8,30. Ma è una quasi-ora, non del tutto precisabile. I nostri vecchi amici Guidatore, Passeggero e Ragazza, malinconici e perfino esausti, rimangono nell’ingorgo, inglobati dalla fila. Le loro parole si mescolano col chiacchiericcio degli altri incolonnati, con le suonerie che squillano, coi suoni di notifica dei social network. Di sicuro qualche Angelo di passaggio potrebbe ascoltare tutto]

 

Il Guidatore – Non vi accorgete di quanto questo sia futile?

La Ragazza – Sì, ma … Continua a leggere »

Scuola, ricerca e altri spettri

 

Può apparire stupefacente che nella gran parte delle discussioni pubbliche correnti su temi come scuola e università, e in generale sull’istruzione di massa, o sulla ricerca scientifica e sulla sua rilevanza sociale, si proceda quasi invariabilmente nascondendo dietro una cortina di connessioni e dettagli secondari, quando non elusivi, il fatto che l’oggetto stesso del discorso è qualcosa che, in quanto tale, fondamentalmente non funziona più, compiendo così un atto di omertà di fronte al fallimento della nostra cultura.

La cortina fumogena raggiunge poi livelli inquietanti quando si proclama con compiacimento l’avvento di una sedicente “società della conoscenza” – concomitante all’esplosione … Continua a leggere »

Dioniso e i non-più-umani

 

«La stessa cosa è il vivente e il morto, lo sveglio e il dormiente, il giovane e il vecchio, perché queste cose mutandosi sono quelle e quelle a loro volta mutandosi sono queste».  (Eraclito)

«Iu cia stàtu comu a tia. Tu nun sai si ci si comu a mia». (Nonno Ludovico)

«Per lottare contro l’astratto bisogna un po’ somigliarvi» (Albert Camus, La peste)

 

Sulla scia eraclitea diremo che il morto non è nient’altro che il vivo. In che modo è vivo? Se la vita è una modalità dell’essere e non l’essere stesso, se essa non comporta la censura … Continua a leggere »

Nietzsche e il metodo storico nella teoria di Darwin

 

Stephen Jay Gould conduce, nel capitolo XI del monumentale volume La struttura della teoria dell’evoluzione, una significativa riflessione circa «l’importantissima proposizione di Nietzsche sul metodo storico»1. Non si tratta di una digressione peregrina. Il paragrafo dedicato a Nietzsche è collocato in posizione centrale all’interno di un capitolo che descrive l’itinerario di integrazione, nell’ambito della biologia evoluzionistica, tra funzionalismo e strutturalismo; a partire dalla “scienza della forma” di D’Arcy Thompson, fino alle formulazioni più recenti, da parte di Gould e colleghi, dei concetti di spandrel2 ed exaptation3.
Momenti fondamentali di tale percorso, esaminati in … Continua a leggere »

Dall’azione alla cognizione. La struttura temporale dell’esperienza tra corpo e memoria

 

Un teatrino di marionette
immerse nei colori immateriali degli anni,
di marionette che esteriorizzavano il Tempo:
il Tempo che, d’ordinario, non è visibile,
che per diventar tale va in cerca di corpi
e che, dovunque li incontra, se ne impossessa
per mostrar su di loro la propria lanterna magica.

Proust, Il tempo ritrovato

 

L’enigma del tempo

Il tempo, la coscienza del suo scorrere e, prima ancora, della sua realtà, hanno una consistenza innegabile nella vita quotidiana e nella fenomenologia dell’esperienza. Non solo, infatti, tutti gli organismi sono regolati da intrinseci ritmi cronobiologici – circadiani, infradiani e ultradiani, interditali, lunari e … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2024 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 - Rivista scientifica per l’Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.

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