Temi

Che cos’è una “prova” scientifica?

Si suole dire che l’elemento caratterizzante il discorso scientifico sia il fatto che esso -contrariamente ad altri tipi di discorsi più retorici o persuasivi o fideistici- garantisca un’obiettività, una ricerca della certezza. Si intende che la plausibilità ed anzi la veridicità del discorso scientifico sia garantita e dimostrata dal fatto che in esso l’ipotesi vada sempre comprovata per essere convalidata. Si parla così del “metodo baconiano” auspicato fra XVI e XVII secolo da Francis Bacon, per il quale la scienza procede e deve procedere metodicamente e per il quale il “metodo” scientifico consiste nel partire dall’esperienza intesa come raccolta dei … Continua a leggere »

Le metamorfosi del vampiro

La creatura più duttile dell’immaginario fantastico di tutti i tempi ha radici antichissime (e in quasi tutte le culture del globo), in cui si saldano le più diffuse mitologie sul confine fra regno dei morti e dei vivi.

I vampiri hanno sempre popolato l’immaginario collettivo. Nella prima parte di questo articolo, che trovate sul sito di Nocturno Cinema, siamo partiti dall’attualità (mostre, opere teatrali, film recenti) per mostrare come la creatura più duttile e “culturalmente mutante” dell’immaginario fantastico di tutti i tempi si adatti alle evoluzioni della società e dei suoi linguaggi, offrendosi a sempre nuove declinazioni, fra le … Continua a leggere »

Le donne ateniesi

Tucidide nelle sue Storie riferisce il discorso che Pericle rivolse agli ateniesi nel 461, un anno dopo l’inizio della guerra con Sparta, per commemorare i caduti in guerra. La polis viene presentata come il paradigma della democrazia.

Noi abbiamo una forma di governo che non guarda con invidia le costituzioni dei vicini, e non solo non imitiamo altri, ma anzi siamo noi stessi di esempio a qualcuno. Quanto al nome, essa è chiamata democrazia, poiché è amministrata non già per il bene di poche persone, bensì di una cerchia più vasta1 .

La democrazia, dunque, è amministrata per il … Continua a leggere »

Vita pensata sul Danubio

Signorina” scriveva –press’a poco– Emanuel Mounier a una studentessa “essere filosofo significa non distinguere più se si pensa ciò che si vive o se si vive ciò che si pensa”. Per la fortuna dei professori di filosofia, il criterio definitorio suggerito dal teorico francese del ‘personalismo comunitario’ non ha avuto successo: e molti filosofi di professione possono, tranquillamente, continuare a ‘professare’ le idee altrui, evitando accuratamente di esporre le proprie – sino al punto, talora, di rinunziare ad averne. Ma la filosofia autentica, integrale -forse sarebbe meglio dire la filosofia tout court- esiliata da numerosi istituti universitari e da altrettante … Continua a leggere »

La filosofia nei futuribili Licei

Erano gli anni Novanta, prima dell’entrata in funzione dell’Esame Conclusivo di Stato introdotto nella Secondaria Superiore da Luigi Berlinguer. Come spesso mi era capitato, svolgevo il ruolo di cireneo di turno nella qualità di commissario interno, in un periodo in cui nel mio Istituto si respirava un certo fervore innovativo con l’avvio di sperimentazioni autonome (che successivamente sarebbero divenute corsi Brocca) e conseguentemente con un certo dibattito interno su come lavorare, che libri di testo adottare, et cetera.

Un anziano –ma oserei dire forse antico– commissario di Filosofia, evidentemente non condividendo il mio sperimentalismo, che si … Continua a leggere »

Breve dialogo sull’Università e sull’Italia

La vostra protesta contro la “riforma Gelmini” è sconfitta in partenza. Nel senso comune domina l’immagine dell’Università come luogo di corruzione. Le vostre proteste vengono viste dalla larga maggioranza come le proteste di “baroni” corrotti e fannulloni.

B L’Università è marcia perché è marcia l’Italia.

A È la solita banale scusa del “tutti colpevoli, nessun colpevole”. Non funziona.

B Non si tratta di scusare ma di spiegare. È importante capire perché l’Università è marcia per giudicare se le misure proposte sono adeguate.

A E secondo te non lo sono.

B Ovviamente no. Il marciume italiano ha vari livelli. L’Università non … Continua a leggere »

De maligno morbo “Bibliomania” dicto

La bibliofilia è una grave malattia sempre passibile di degenerazione in bibliomania.

Il conte Monaldo Leopardi, padre di Giacomo, aveva rischiato la bancarotta per mettere insieme quella prodigiosa biblioteca, che occupa tutte le alte pareti di grandi stanze tuttora visibili nel palazzo di famiglia nella piazza centrale di Recanati, su cui il figlio consumò i suoi «sette anni di studio matto e disperatissimo», «abbandonato, occulto, senza amor, senza vita». Nella solitudine e fra i libri si fa in fretta a diventare colti e Giacomo lo divenne. Benedetto Croce invece, essendo ricchissimo, non corse rischi di bancarotta nel raccogliere nel suo … Continua a leggere »

Persona e comunicazione

Questo scritto nasce con l’intento di riflettere sull’essenza dell’efficacia di una buona comunicazione, in particolare nelle dinamiche di relazione inter-personale. Ritengo a tal fine utile fare una premessa sul concetto di persona; infatti nella tradizione filosofica sono state avanzate varie definizioni tra loro affini e che per la loro coerenza razionale si pongono come imprescindibili termini di confronto.

In primis quella boeziana, secondo cui persona è rationalis naturae individua substantia 1. Concettualmente vicine si  presentano le definizioni di Riccardo di San Vittore (rationalis naturae individua exsistentia) e di Tommaso d’Aquino (individuum subsistens in rationali natura).… Continua a leggere »

Insegnare le filosofie e a filosofare

L’eredità hegeliana nel sistema italiano

In Italia torna, puntuale come la primavera, il dilemma suggerito da una celebre frase di Kant: bisogna insegnare le filosofie oppure a filosofare?

Nelle scuole medie superiori dove esiste, anzi resiste (non per molto, temo, data l’egemonia del modello didattico anglosassone che ama privilegiare le discipline utili: l’attuale capo del governo, Silvio Berlusconi, ha spiegato una volta che la sua scuola ideale è imperniata sulle tre “i” di “inglese, internet, impresa”) questa materia viene insegnata, sostanzialmente, secondo il taglio della riforma Gentile: i programmi e i manuali scolastici la presentano come storia della Continua a leggere »

La gioventù della vecchiaia

La nostra epoca è implacabile con gli anziani. L’aggettivo “vecchio”, in tutte le sue accezioni, aggiunge una connotazione negativa al sostantivo cui si accompagna. Potremmo provare a riflettere su questa nostra distorsione cognitiva e a ribaltare valori e significati.
Pensiamo al tema dell’identità: io cambio continuamente, le vicende della mia vita, le ferite, le gioie, i traumi fisici ed emotivi mi cambiano, ma io rimango sempre io, sono diversa e identica. Le nostre cellule subiscono cambiamenti, ricambi, tuttavia anche se la materia del nostro corpo cambia, il nostro carattere, ciò che ci contraddistingue, che si avvicina all’idea di forma immutabile, … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2024 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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