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Gregorio Nazianzeno, lo Ps.-Nonno e gli dèi greci

 

«Il mondo non è fatto solo di ciò che esiste,

ma anche di ciò che potrebbe esistere»

(C.S. Lewis, Perelandra, Adelphi, Milano 1994 [1943], p. 129)

 

1. Il 26 giugno del 363 l’imperatore Giuliano, designato come ‘l’Apostata’ da una tradizione ostile, muore tragicamente combattendo contro i Persiani. A distanza di appena qualche anno, un brillante scrittore della Cappadocia, Gregorio Nazianzeno (330 circa-390), compone due Λόγοι στηλιτευτικοί, ‘discorsi destinati ad essere inscritti su stele (στήλη) d’infamia’ contro il defunto imperatore, che dovevano circolare soprattutto tra le élites, cristiane ma anche pagane, e porsi all’interno del dibattito che, … Continua a leggere »

L’abbaglio del bello. Tra Platone e Michelangelo

 

La linea di confine che separa il bello dal suo sfiguramento è insidiosa per il pensiero antico e rinascimentale, che spesso individua nella tensione fra materiale ed intelligibile un’irriducibile opposizione. Qui si seguirà un percorso, per certi versi arbitrario, tra alcuni testi della tradizione platonica, dal Simposio alle Enneadi al ficiniano trattato sull’amore, ed alcune opere d’arte fra antichità e rinascimento, al fine di mettere in evidenza come sia filosofi che artisti condividano un’apprensione verso i connotati più piacevoli ma per questo ingannevoli del bello, in una comune sete per la conoscenza e la rappresentazione della vera natura di … Continua a leggere »

Una prospettiva panteistica

 

Gettati nel mondo. Una gettatezza che non è così limitata. C’è di più. E questo “in più” è l’universo. Qualche anno fa, l’American Museum of Natural History creò un video – The Known Universe– sulle dimensioni dell’universo conosciuto1. Vi invito a fermare il vostro sguardo sul minuto 3.34.
Ciò che sorprende di quel viaggio immaginifico non è soltanto l’estrema presunzione dell’uomo nonostante la sua insignificante piccolezza rispetto all’intero universo, ma la verità che disvela in termini filosofici. L’immagine del minuto 3.34 è l’universo conosciuto nella sua forma possibile. Circolare. Una sorta di Sfero. Proprio come … Continua a leggere »

Nonno di Panopoli, poeta di Dioniso e di Cristo

 

«Roman paganism petered out with a whimper rather than a bang»
(Alan Cameron, The Last Pagans of Rome)

1. Nonno, un poeta inafferrabile

cNonno di Panopoli, poeta egiziano del V secolo d.C., è stato a lungo noto soprattutto per le sue Dionisiache, un poema in 48 libri che ha goduto inizialmente di una fortuna maggiore della Parafrasi del Vangelo di San Giovanni, sua seconda opera anch’essa in esametri (3660 versi in 21 canti), rivalutata negli ultimi decenni grazie a raffinati filologi italiani come Enrico Livrea, che hanno avviato un progetto di edizione critica di singoli canti, … Continua a leggere »

Scienze dell’interpretazione: un’introduzione

«Scienze dell’interpretazione», titolo del Dottorato, sollecita qualche chiarimento – almeno per la specificazione, che dovrebbe seguire pacificamente il sostantivo, definendone l’ambito, e che invece pare insidiarne il senso, spingendolo verso l’ossimoro, il bon mot: quanto di più solido, verificabile e quantitativo, il paradigma stesso dell’oggettività viene esposto al sole infero del soggetto, per sciogliersi come gli orologi di Dalí.
La cultura moderna e il vigoroso albero della tecnica sembrano, infatti, voler negare le loro radici umanistiche, rimuoverle anche – come un ingombrante residuo – dall’apprendistato di chi deve governare la cosa pubblica. Il sedicente specialista – ingegnere del dato … Continua a leggere »

Il gioco della narrazione

La letteratura ha affrontato dalla sua prospettiva molte delle questioni oggi più discusse, anche se purtroppo questa consapevolezza non è diffusa poiché raramente il critico letterario viene ritenuto un interlocutore valido. Il saggio che segue mostra la persistenza della grande letteratura nelle più diverse forme di narrazione del nostro tempo, anche tra le più insospettabili.

La narrazione in generale e la narrativa letteraria in particolare si sono da sempre molto intrecciate con le città e da questo dato occorre partire. La polis è infatti la dimensione dell’urbanitas, della città, nella quale bisogna confrontarsi e nella quale si … Continua a leggere »

Le Origini e il Duecento: filologia d’autore e filologia del lettore

Le luci glam dell’imperante ‘narrazione’ – il cui statuto si vorrebbe definitivamente sottratto al contesto artistico-letterario che l’ha originata – rischiano di marginalizzare a rumore di fondo la riflessione, invece centrale, sulle ambiguità che cela una tale prospettiva.
Antonelli ricorda come non si possa «dare forma a un testo senza che ciò comporti, consciamente o meno, un’interpretazione del testo stesso». La questione etica, il triangolo Autore-Interprete-Lettore (non preordinato in tal senso), la filologia come scienza del dubbio, sono al centro di questa riflessione, che traccia – per i contemporanei e per i posteri – la figura di un cacciatore di Continua a leggere »

Il dialogo tra autori e traduttori

L’interpretazione di un testo è anche obbligata anticamera di una sua traduzione, disciplina costretta nella risicata ellisse tra il fuoco della fedeltà di copia e la forzata autonomia di un differente codice linguistico. Lo studio di Ivančić, che prende le mosse dalla sua personale esperienza di traduttrice di Magris, illumina i punti cruciali di questa traiettoria, e le importanti testimonianze di alcune storiche collaborazioni.

1. Introduzione

Er oder ich?

War das die Frage? Nein. Die Vernunft mochte solche groben Überspitzungen nicht. Wobei die Empfindlichkeit, gewiß, menschlich verständlich war. Denn geht es nicht vielleicht jedem Autor so, wenn er

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Lirica e poesia

Dopo aver sperimentato le potenzialità di un’osservazione ravvicinata delle scelte di traduzione, assieme a delizie e tormenti di un servizio tanto fondamentale quanto – spesso artatamente – occultato, il filosofo e poeta Mazzarella ci riporta, attraverso Leopardi, all’origine e al punto apicale del dire, alla meraviglia «che la filosofia custodisce come “pensiero”» e la poesia come esperienza, a quella parola (che è lirica) da cui tutto è iniziato.

 

1. La verità dell’essere come verità di parola. La poesia come istituzione linguistica del mondo.

Il farsi mondo del mondo– la “verità dell’essere” nel lessico heideggeriano – è … Continua a leggere »

Estetica da camera. Note sulla decorazione d’interni

 

In un articolo in cui descriveva la maniera in cui aveva reinventato gli interni di un banale appartamento milanese a partire dal 1958, l’architetto, scenografo e interior decorator Renzo Mongiardino scriveva alcune parole illuminanti sul suo processo progettuale:i

 

La forma di una stanza fa talvolta pensare ad una scultura, rovesciata come un guanto. È una scultura che si guarda dall’interno ed è determinata dalle quattro pareti, pavimento e soffitto. Per questa ragione la fotografia rende sempre parzialmente l’effetto di una stanza non potendo rappresentare assieme le quattro pareti […]. La fisionomia di una stanza, lo stretto legame, nella

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Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2024 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

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