Scrittura creativa

Se

 

Se fossi un oggetto sarei codardo e cupo. Se fossi un oggetto forse sarei una persona, una persona col maldipancia e il singhiozzo. Se fossi un oggetto sarei di certo un dinosauro, un dinosauro fifone, un erbivoro che non si gode le stelle per paura che gli cadano in testa.
Se fossi un oggetto avrei paura della Morte e per nascondermi a lei smetterei di mangiare: non puoi vedermi se sono piccolo! Non puoi acchiapparmi se sono un minuscolo niente. Sarei talmente minuto da incastrarmi tra le ciglia delle femmine e i denti finti degli anziani, trasportato di esistenza … Continua a leggere »

Ma chi potrà rubarci la tua luce?

 

Il passo non era altissimo, un millesette, e verso la cima la strada non scherzava né come tornanti né come pendenza, però era larga e ben tenuta. Lui l’aveva percorsa non sapeva più quante volte, anche in pieno inverno, anche sotto nevicate fitte, e mai aveva avuto difficoltà – ma poi difficoltà è una parola grossa. Mai problemi degni di questo nome. Certo ci stava attento, come arrivava dicembre metteva i pneumatici da neve, e se doveva partire, che in città ci tornava spesso, controllava e ricontrollava ogni dettaglio. E comunque, quella sera si era messo in viaggio che … Continua a leggere »

Soglie diverse

 

Pensa a quanto la vita si imponga
Anche se stretta tra inauditi lacci
Cammini e neanche ti chiedi
I moventi misterici che la portano avanti
Eravamo sognatori
Ma come ci siamo ridotti?
E quando è accaduto
Che tutto è cambiato
E il parlare si è fatto complicato?
E che a volte il compromesso
Il “meno peggio”
La vince su tutto il resto
Sfumandosi i connotati del senso

È la capienza che manca?
La capacità del vedere?
Stanotte fa troppo male
Andiamo a sentire il mare
Scovare posti da tutelare
Senza doversi incastrare
In lamenti da dribblare
Momenti da contestare… Continua a leggere »

Corporea / Stare nel corpo

 

Sesso. Anche noi abbiamo fatto questo.
Ora non so più se è bisogno o desiderio.
Un modo di tenere in ordine i tendini.
Vedere se ancora turgide le vene.
Se pulsa la carotide il circolo del cuore…
La testa non se ne va.
Resta ferma a guardare
Il groviglio, il gesto, la spinta a sollevarsi
L’inarco delle reni, lo svuotarsi.
Finirà.
Ci siamo stati. Poteva essere diverso.
Nessuna piccola morte.
Solo l’attesa di quella grande, e vera
Unica estasi nel niente.
Quasi da chiedere scusa a chi ci crede.
Bisognerebbe fosse
Una cosa da professionisti, meno vile.
Metto qui … Continua a leggere »

Ma i cani non miagolano!

 

Signora,

se le scrivo in forma privata, senza passare attraverso un avvocato, non è per un qualsiasi sentimento, positivo o negativo, nei suoi confronti; né potrei averne, visto che non ci siamo mai incontrate. Quello che mi spinge è il rispetto per la memoria di Robi (so che dovrei scrivere Roberto, ma mi viene troppo innaturale): lui non avrebbe mai voluto che lei, la sorella che da trent’anni non lo praticava ma comunque sorella, e io, l’amante (ma qui, penso, lei preferirebbe dire “la puttana preferita”: e dica pure) ci scontrassimo in tribunale. Così le propongo un accomodamento bonario: … Continua a leggere »

Lo strano Natale 2020

 

Liceo Economico Sociale IISS Firpo-Buonarroti di Genova – III A LES – A.S. 2020-2021


[Abbiamo deciso di pubblicare il racconto di una studentessa sedicenne per lasciare più spazio agli studenti].

Stavo scegliendo un libro dall’enorme libreria in salotto, quando ho sentito la voce della mia nipotina. «Nonna, mi racconti una storia?»

«Non è un po’ tardi, signorina?» ho risposto con lo sguardo ancora rivolto verso gli scaffali.

«Ma nonna, è la vigilia di Natale!»

Non è servita una parola di più per convincermi.

«D’accordo» ho risposto, dirigendomi verso la porta semichiusa della sua cameretta.

Nel breve tragitto, ho rivisto … Continua a leggere »

I 90 anni di zia Sara

 

A novant’anni non è raro che le proprie orecchie si trasformino in vasi, vasi in cui peli lunghi e brizzolati decidono di porre radici come carote. A differenza degli ortaggi, però, i peli non vanno annaffiati, né potati, né curati: crescono orgogliosi e senza difficoltà, decisi a colonizzare tutti i territori disponibili, spingendosi fin oltre i lobi. Devi guardarti dai peli delle orecchie – nati dalla profondità dei timpani e protesi verso il cielo – perché senza che tu te ne accorga diventano possessivi, gelosi del proprio fertile terreno, e così decidono di non farci entrare più nessuno, non … Continua a leggere »

Malpensa

 

Il frastuono era attutito dalle vetrate ma da vicino sarebbe stato assordante. Gli altoparlanti all’impazzata annunciavano ora in italiano, ora in inglese o in tedesco, un’ultima chiamata, poi le porte si sarebbero sbarrate. Addio. Addio, tra un’ora, tra due, addio, addio. Un viavai, un fuggi fuggi. Piccioni, piccioni a raso sul terreno o a un centimetro da una testa. Voci, voci, sussurrii, schiamazzi. Gli imbecilli spaesati a non sapere dove andare. Gli imbecilli di fretta a urtare cose, persone, pensieri. Gli imbecilli in coda dal nulla verso un altro nulla.

Il sole ardeva pressappoco al meriggio. Si sarebbe detto … Continua a leggere »

La veglia

 

Avevo chiesto in tutte le locande, ma non avevo trovato un posto per dormire. Era ormai sera, il freddo aumentava. In cima a un poggio sorgeva solitaria una casa e pensai di chiedere ospitalità. M’inerpicai per un viottolo faticoso, sorpassai una baracca, sulle assi qualcuno aveva scritto Waltraut ist eine Hexe. Picchiai a lungo col battente, finché un ciabattare annunciò l’arrivo di qualcuno. Cominciai ed esporre la mia richiesta alla vecchia che si era presentata, lei non mi fece nemmeno finire, si scostò e mi fece entrare in un camerone appena rischiarato da un lume e dai bagliori … Continua a leggere »

Lei è libera

Era costretta sin dalla nascita a vivere in una casa costruita su delle palafitte nel mare. Dei bracci meccanici collegavano l’intera struttura, estesa per più di duemila chilometri quadrati, alla terraferma. Aveva molte persone al suo servizio, non soltanto camerieri ma dottori, insegnanti, forze dell’ordine e lavoratori di ogni genere. Tutti a sua completa disposizione. Gli arredi della casa e la stessa disposizione delle camere mutavano almeno ogni cinque anni, per consentirle di avere la sensazione di cambiare ambiente. Vi erano inoltre una palestra, una piscina olimpionica coperta e una scoperta, un campo da tennis e uno da basket, un … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2024 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 - Rivista scientifica per l’Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.

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