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La migliore delle istruzioni possibili, ovvero: noi, studenti al tempo del COVID
Liceo Economico Sociale IISS Firpo-Buonarroti di Genova – IV A LES– A.S. 2020-2021
Ormai è passato un anno, dall’inizio di questa terribile pandemia, che ha avuto un così grave impatto su ognuno di noi. Il Coronavirus è arrivato improvvisamente, stravolgendo il mondo che conoscevamo senza pietà, senza preavviso, senza conoscere il modo per fermarlo. Quando questa tragedia ha toccato il nostro Stato – che in breve tempo ha raggiunto i poco invidiabili record di contagi e di morti in Europa – abbiamo compreso che, per anni, la sanità pubblica italiana è stata quasi abbandonata a se stessa, con … Continua a leggere »
Dialettica e/è dialogo. Tra filosofia e letteratura
(Liceo scientifico “E. Fermi” di Genova, classe III B, a.s. 2019/2020)
Dal greco dialektiké téchne, arte della discussione, la dialettica è l’arte del ragionare, dell’argomentare e l’abilità nel discutere; più in generale, essa è il processo logico che giustappone idee opposte o contradditorie per giungere a una sintesi. Ma se la dialettica è l’arte di formulare e pronunciare un discorso, è prima necessario considerare ciò che la definisce: il Diálektos, il diá–lόgos, ovvero il dialogo. Il termine lόgos (dal verbo léghein, “raccogliere”, “tenere insieme”) è la parola che si articola nel discorso ed è … Continua a leggere »
La libertà è donna
(Liceo scientifico “E. Fermi” di Genova, classe V F, a.s. 2019/2020)
Il ruolo della donna: un enigma per la storia dell’intera società. Oggi diamo per scontata l’uguaglianza tra i generi, ma non è stato sempre così ovvio e forse non lo è tuttora.
Prima donna fu Pandora, creata da Zeus come “strumento” per punire Prometeo, che aveva rubato il fuoco agli dèi per donarlo agli esseri umani. Creata con terra e acqua da Efesto, in seguito perfezionata da Atena, Pandora ricevette un dono da ciascuna divinità: la bellezza, la grazia, il fascino, l’abilità domestica. Al contempo era in possesso di … Continua a leggere »
Sui limiti dei monoteismi
Studenti del Liceo scientifico “E. Fermi” di Genova
L’uomo è immerso in una realtà, un complesso meccanismo inconsapevole, di cui si conoscono solo pochi processi. I molti, per sfuggire alla sensazione di smarrimento e per bisogno di sopravvivenza, cercano -o creano intorno a loro- un mondo di cui conoscono tutto: un gruppo di amici fidati, una casa curata, un lavoro stabile, orari precisi, proprietàprivate, dogmi. Vivono così nel loro mondo organizzato e prevedibile.
… Continua a leggere »Rappresentato in termini concreti, il significato verbale intransitivo di “vivere” si esplica sempre come un vivere “in” qualcosa, “per” qualcosa, “con” qualcosa, “contro” qualcosa, “verso” qualcosa, “di”
Il museo della non-civiltà
Non è per raccontare inutili facezie personali, ma alcune esperienze divengono altamente istruttive soltanto quando vissute in prima persona e poi rendicontate scrivendole e narrandole. Ciò accade più che altro per la mia deformata e duplice convinzione che le teoresi di vita e scrittura siano sostanzialmente identiche e che, in apparenza divergenti e incompatibili, siano in realtà due modi da tenere congiunti l’uno con l’altro per giungere alla risoluzione o alla spiegazione di un problema.
Io e un ristretto gruppo di amici condividiamo una sfiziosa passione per l’archeologia, la storia e la cosiddetta “cultura”, e almeno una domenica al … Continua a leggere »
Intervista ad Agnese Moro
(Mosè Simone Galluzzo ha condotto l’intervista da studente del Liceo Scientifico «E. Fermi» di Genova – A.S. 2016/2017 – estratto dalla Tesina di approfondimento per la prova orale dell’Esame di Stato)
La lettera di Aldo Moro alla figlia Agnese
Il legame profondo di Agnese con il padre è tangibile in Un uomo così e le parole di Moro alla figlia, dal luogo della sua prigionia, ne sono una commovente testimonianza.
«Mia carissima Agnese,
so che tu sei tanto forte e brava. Perciò ti posso parlare con coraggio, mentre vedo ogni momento più cadere le speranze. Ti ho voluto e … Continua a leggere »
Frammenti sul concetto di nulla
Questi frammenti si propongono di approssimarsi a un concetto di nulla passando attraverso visioni filosofiche di diverso periodo e genere da mettere a confronto con l’esperienza speculativa e poetica leopardiana, poggiando sulle analisi di Emanuele Severino. L’idea di nulla che si vuole porre e riscontrare in molteplici ambiti del pensiero umano è quella di una totale assenza di attributi e determinazioni che però ne rivela anche la funzione costitutiva del reale.
Proponendo lo studio dell’essere del nulla (ontologia) in base ai suoi fenomeni (fenomenologia) si intende proprio come il nulla intervenga in modo intimo e costitutivo nella realtà … Continua a leggere »
Cinema e arte
Per qualsiasi forma di cultura o di arte esiste il pericolo di cadere vittima dei gusti del proprio pubblico e degli interessi dei propri finanziatori. Questo principio vale in particolare per il cinema, tanto più vulnerabile su questo fronte rispetto alle arti figurative e alla letteratura in quanto fin dalla propria nascita sfruttato per la sua enorme forza di influenza sulle masse. Basti pensare a cosa -e a chi- è legata la prima diffusione su larga scala di sale di proiezione in Germania e in Italia. Anche liberato dalla stretta dei regimi totalitari, il cinema rimane vincolato alla natura … Continua a leggere »
Sheliak. Primo studio verso Orfeo ed Euridice
Ciò che ti consuma diventa forza per questo nutrimento.
Nella metamorfosi entra ed esci.
Qual è in te l’esperienza più dolente?
Se ti è amaro il bere, diventa vino.
Rainer Maria Rilke
Un lungo pellegrinaggio ai limiti del sacro. Un’indagine spirituale. Una preghiera. Danzata ferocemente, convulsamente sulla punta dei piedi. Un febbrile mormorio e il silenzio di un’emozione impronunciabile, devastante. Innanzitutto, dei corpi. Si parte sempre da lì, inutile insistere. In Sheliak, spettacolo di teatro-danza, coreografato da Giovanni di Cicco e presentato al teatro dell’Archivolto di Genova, i corpi si fanno arpe. E danzano il tremendo coraggio del dire, … Continua a leggere »
Il più violento dei vigliacchi
Catapultarsi per sei puntate nel mondo della mafia è un’esperienza che dovrebbe esser provata da tutti i giovani che, come me, hanno la fortuna di poter vedere la mafia come qualcosa di brutto e terribile ma lontano.
Grazie a questo film ho scoperto che la mafia, così come la sua accettazione, nasce dall’ignoranza e si sviluppa con mezzi violenti, ma soprattutto ho scoperto che è diretta da figure carismatiche, potenti, talvolta affascinanti. Di fronte a un personaggio come Riina il sentimento che sorge nello spettatore è contraddittorio: se da un lato le sue vicende provocano profondo sdegno, dall’altro le sue … Continua a leggere »