Teatro
Arte e scienza barocche
Arte, scienza, libertà
Un dramma è la costante tendenza dei corpi collettivi a imporre una ortodossia e una ortoprassi volte a comprimere, reprimere, controllare, sopire e troncare, troncare e sopire quanto la fantasia, l’intelligenza e la libertà costantemente generano dentro le collettività umane. La fantasia, l’intelligenza e la libertà che dentro tali collettività gli individui più dotati di talento sanno esprimere, inventare, difendere, generare, diffondere. La tendenza securitaria dei gruppi umani è invece quella di chiudersi dentro un recinto ben organizzato di verità e di valori che giudica inevitabilmente pericolosa ogni prospettiva che non si confà ai valori praticati … Continua a leggere »
La paura di essere liberi
Piccolo Teatro di Milano – febbraio / settembre-ottobre 2022
M Il figlio del secolo
regia di Massimo Popolizio
tratto dal romanzo di Antonio Scurati
collaborazione alla drammaturgia di Lorenzo Pavolini
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Luigi Biondi
video Riccardo Frati
suono Alessandro Saviozzi
movimenti Antonio Bertusi
con Massimo Popolizio e Tommaso Ragno
e con (in ordine alfabetico) Riccardo Bocci, Gabriele Brunelli, Tommaso Cardarelli, Michele Dell’Utri, Giulia Heatfield Di Renzi, Raffaele Esposito, Flavio Francucci, Francesco Giordano, Diana Manea, Paolo Musio, Michele Nani, Alberto Onofrietti, Francesca Osso, Antonio Perretta, Sandra Toffolatti, Beatrice Verzotti
produzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, … Continua a leggere »
«Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo»
Nei Commentaires sur la Société du Spectacle Guy Debord si occupa ripetutamente delle Brigate Rosse e del caso Moro. Lo sfondo della sua lettura è lo Spectaculaire Intégré, che allora e ancor più oggi s’impone ovunque, perfettamente coeso con ogni forma di discorso pubblico, struttura istituzionale, modo di produzione. Esso si caratterizza per l’effetto combinato di «cinq traits principaux, qui sont: le renouvellement technologique incessant; la fusion économique-étatique; le secret généralisé; le faux sans réplique; un présent perpétuel» (Gallimard, 1988, cap. V, p. 25). Una segretezza generalizzata e il falso senza risposta, un segreto pervasivo diffuso, incompiuto o … Continua a leggere »
Tutto è permesso
In questa versione teatrale del grande affresco teologico e morale di Dostoevskij, il regista Matteo Tarasco, il maestro novantenne Glauco Mauri e il degno comprimario protagonista Roberto Sturno hanno rispettato con onestà e devozione la profondità del testo, pur nella cornice di una classica rappresentazione che fosse godibile per tutti e nel corso di più di due ore. Tutto ciò a chiosa e costante suggello, vista la tempra dei protagonisti, di un lungo e consolidato sodalizio artistico tra Mauri e Sturno, che ha visto nel recente passato la rappresentazione di un vasto repertorio di autori classici, fra i quali … Continua a leggere »
Antigone
Antigone ctonia
(Enrico Palma)
La scena si svolge in una Tebe trasportata nel deserto, sicché la sabbia, sacra componente di tutto ciò che è come memento della terrestrità, diviene matrice dell’azione. Creonte fa il suo ingresso scortato dai soldati e accompagnato dalla moglie Euridice, vestito di abiti che vagamente ricordano quelli di sovrani orientali; i suoi modi sono da capobastone o da capitano di milizia. Il manto regale rosso e bianco di cui viene svestito è ciò che gli scagnozzi/miliziani usano per rivestire il trono, altrimenti una sedia qualunque priva di importanza; è la fodera rossa a conferirle dignità, … Continua a leggere »
Fare teatro a scuola
Nella nostra scuola (I. C. Voltri1) facciamo Laboratorio teatrale dal 1990, partecipando a rassegne liguri e nazionali e portando i nostri gruppi a teatro. Gli anni scorsi, con un gruppo interessato di alunni, ci abbonavamo al teatro per giovani del Cargo; ancor oggi partecipiamo alla visione degli spettacoli del Teatro della Tosse.
Siamo, infatti, convinti che «fare teatro» significhi costruire competenze trasversali e competenze disciplinari in una didattica laboratoriale che promuova l’identità di cittadinanza attiva e una partecipazione responsabile alla vita della scuola e della comunità.
È un percorso didattico che, personalmente, affronto da tempo credendoci fermamente e … Continua a leggere »
Euripide a Siracusa
Conversando con Eckermann il 28 marzo del 1827 Goethe affermò che «wenn ein moderner Mensch wie Schlegel an einem so großen Alten Fehler zu rügen hätte, so sollte es billig nicht anders geschehen als auf den Knien», ‘se un moderno come Schlegel avesse da rimproverare un così grande antico per qualche errore, gli dovrebbe essere consentito farlo soltanto in ginocchio’1. Il ‘großen Alten’ al quale Goethe si riferisce è Euripide.
La profondità del giudizio di Goethe è stata confermata dal ritorno quest’anno del poeta a Siracusa con due tragedie: Τρώαδεςe Ἑλένη. A metterle in scena, rispettivamente, Muriel … Continua a leggere »
Don Juan
Il desiderio. Il puro desiderio del piacere animale, che è una delle due forme autentiche e vere del piacere. L’altro è quello filosofico e gnostico della comprensione «di chi eravamo, di che cosa siamo diventati, di dove eravamo, di dove siamo stati gettati, del luogo verso cui tendiamo, di che cosa possa liberarci, di che cosa sia davvero stato la nascita, di come possiamo riscattarla e finalmente rinascere»1. È il desiderio dell’oltre, simile a quello che nutre l’opera e la vita di Faust. Un oltre per il quale Don Giovanni fa il nome di Μέγας … Continua a leggere »
Don Giovanni
Non esiste una cultura, una civiltà, una comunità di umani che non generi dal proprio nucleo di vita dei miti. Il mito è -secondo l’etimologia- un racconto. E non esistono gruppi umani che non amino narrare di sé. Il mito è una figura universale. E il dio è questo. Il mito è un emblema, un progetto, ciò che si vorrebbe essere e diventare. Don Giovanni è anche tale mito. Perché Don Giovanni è tante verità. Verità palesi e nascoste, ironiche e tragiche, infantili e vecchissime.
Don Giovanni è il bambino coccolato dalla madre, è l’adolescente che la madre non riconosce … Continua a leggere »
Filottete
Attraversando il mare che separa la piana di Troia dall’isola di Lemno, una nave approda in questo luogo solitario, abitato da uccelli e da fiere. Un solo umano ne percorre gli spazi. Un umano solitario che è Filottete, l’eroe acheo al quale il morso di un serpente ha ridotto il piede a fetida cancrena e la voce a un urlo disperato di dolore. Per questo i suoi compagni lo lasciarono dieci anni prima nell’isola, non sopportando il fetore della piaga e lo strazio della gola. Ora però gli achei sono costretti a tornare. Un oracolo ha spiegato che senza … Continua a leggere »