Recensioni

Il Gesù di Pietro Barcellona

«Sono stato affettivamente colpito dal Vangelo di Gesù Cristo e dalla sua predicazione nella terra di Galilea. La nascita di Cristo è, infatti, una rottura epocale rispetto al tradizionale modo di vedere il rapporto fra Dio e mondo, fra divino e umano, una discontinuità assoluta rispetto a tutte le ipotesi di configurazione del Dio delle religioni» (p. 26). Dichiarazioni – o meglio, agostinianamente, ‘confessioni’ – di questo tenore non mancano nella letteratura e nella cronaca della nostra epoca. Calciatori promettenti e attrici non proprio castigate, per non parlare di artisti e scrittori in fin di vita, ogni tanto sorprendono il … Continua a leggere »

10 (+ 1) motivi per leggere 101 Storie di mafia

Si possono elencare svariate ragioni che rendono utile, anzi necessaria, nonché gradevolissima, la lettura dell’ultimo libro di Augusto Cavadi. Potrei persino trovarne 101, di queste ragioni. Ma tenterò di essere convincente con un semplice decalogo.

1. Questo libro va letto perché ci ricorda che il problema più grosso della Sicilia è la mafia. Ce lo ricorda in un momento storico in cui è forte, di nuovo, il rischio di credere invece che la vera piaga della nostra isola sia il traffico, come proclamato dallo zio di Johnny Stecchino. Il testo, attraverso 101 storie legate dal filo rosso della variegata e … Continua a leggere »

La porta è aperta. Vita di Goliarda Sapienza

 

 

Molti di coloro che leggono la biografia di un romanziere hanno l’obiettivo, spesso neanche consapevole, non soltanto di ritrovare il narratore che amano, ma anche di poterlo “avvicinare” -più che conoscere- nonostante la barriera del tempo. Potrebbe essere deludente –e spesso lo è- se il biografo dimentica questo aspetto importante e scrive soltanto con sentimento scientifico. Insomma, è essenziale che l’interesse “umano” sia primariamente dell’autore del testo. Questa breve premessa è necessaria per introdurre la biografia di Goliarda Sapienza di Giovanna Providente che, mi si permetta l’entusiasmo, è davvero un capolavoro del genere letterario.

«Nel raccontare persone e … Continua a leggere »

Breve storia di (quasi) tutto

Sfogliando i libri, penso sia capitato a tutti di imbattersi in dei minuscoli ragnetti rossi. Tutti intenti nella loro umile vita, è evidente che nulla sanno del contenuto dei ponderosi tomi sui quali scorrazzano e nulla concepiscono degli alati pensieri di noi, gli umani (e forse sopravvalutati) lettori.

Eppure, per quanto ci possa apparire strano, siamo parenti stretti, e condividiamo molto, molto di più di quanto ci possa apparire.

Questo è, secondo me, il tema fondamentale della Breve storia di (quasi) tutto di Bill Bryson. Le grandi scoperte della fisica, dell’astronomia, della fisica atomica, della biochimica, della paleontologia, ci conducono … Continua a leggere »

Storia di Jay

Storia di Jay è un breve ma suggestivo romanzo di Giorgio Montaudo, professore di Chimica Industriale presso l’Università di Catania e già Presidente dell’Accademia Gioenia, esperto di chimica dei materiali polimerici con uno spiccatissimo interesse verso temi epistemologici e una passione verso la scienza dell’antichità greca. Proprio da questa passione, nutrita da lunghi anni di molte letture, nasce questo romanzo. La cornice è semplice, rappresentando essa un pretesto per fornire al lettore uno spaccato ben documentato della scienza greca fra IV e III sec. a.C. Alla fine del XXII secolo un gruppo di mutanti, nel silenzio e nell’ombra, riesce a … Continua a leggere »

Aspasia, la maestra

Il saggio su Aspasia di Daniela Mazzon è scritto con uno stile che sta tra il saggio storico romanzato di un tempo e lo stile scientifico contemporaneo. Si tratta di una via di mezzo che non allontana, anche se spesso può lasciare un po’ perplessi. Si amplia comunque, in tal maniera, il raggio dei possibili lettori che superando la schiera degli intellettuali si apre a un pubblico di colti e meno colti attirati, più che dal gossip storico sul legame dell’etera con Pericle, dalla figura di una donna incantevole e saggia. Ad Atene -come ho avuto modo di illustrare nel … Continua a leggere »

Dimenticare Cartesio

Due sono i temi dominanti di Dimenticare Cartesio di Francesco Pullia: la separazione tra mondo umano e mondo animale, che genera la violenza del primo sul secondo, e l’idea -politica, etica e anche religiosa- della nonviolenza. Il filo rosso che lega i due temi è la convinzione che la violenza nei confronti degli animali e della natura tende a dilagare e coinvolge inevitabilmente l’uomo stesso. Non è un caso che autori come Isaac Singer o Theodor Adorno abbiano operato un parallelo tra i campi di concentramento e i macelli, il primo parlando della eterna Treblinka dei mattatoi, il secondo sostenendo … Continua a leggere »

La fine di tutto

Un vuoto quasi perfetto. Questo è l’universo che conosciamo e nel quale abitiamo. Uno spazio gelido e buio, «composto per il 74 per cento di energia oscura, per il 21 di materia oscura e per il 5 di materia ordinaria», dentro la quale il materiale che compone le stelle non va oltre lo 0,5 per cento dell’intero cosmo (p. 270). È da questo vuoto che è venuto ciò che chiamiamo “vita” e da questo vuoto verrà la distruzione, o attraverso l’evento traumatico dell’impatto di un asteroide o di una cometa con la superficie terrestre oppure, in ogni caso, con lo … Continua a leggere »

Morte del libro?

Nella mia lunga carriera di operaio, tipografo e fotocompositore, incontravo ogni tanto qualcuno che aveva deciso di scrivere e stamparsi un libro, il proprio libro. Ricordo con affetto un’anziana maestra in pensione, il suo bel libretto dalla copertina nera, con su scritto semplicemente «Ricordi di scuola». Era una rassegna di oltre cinquant’anni di ricordi, senza particolari velleità artistiche, ma decisamente interessante e sincero. E perché poi un libro? Perché mai spender soldi per stampare un libro che avrebbe avuto al massimo qualche decina di lettori?
Sono convinto che per molti un libro abbia comunque una dignità particolare, come un oggetto … Continua a leggere »

Che cosa vuol dire morire

«Siamo così impreparati di fronte alla morte che l’unica risposta che la nostra cultura ipertecnologica sa offrirci è fingere che non esista. Ma è una scommessa: in pochi avranno la fortuna di varcare la porta a occhi chiusi, con passo leggero e svelto. E gli altri? Costruire una nuova cultura della morte, che non sia dominio esclusivo della medicina né rimozione di un evento inevitabile, è l’unica strada possibile. Di più: è un compito di cui essere all’altezza. Per questo è necessario che la filosofia scenda in campo e faccia la sua parte» (p. VIII). Sulla base di questa convinzione … Continua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2024 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 -

Free hit counters