Recensioni

«Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo»

 

Nei Commentaires sur la Société du Spectacle Guy Debord si occupa ripetutamente delle Brigate Rosse e del caso Moro. Lo sfondo della sua lettura è lo Spectaculaire Intégré, che allora e ancor più oggi s’impone ovunque, perfettamente coeso con ogni forma di discorso pubblico, struttura istituzionale, modo di produzione. Esso si caratterizza per l’effetto combinato di «cinq traits principaux, qui sont: le renouvellement technologique incessant; la fusion économique-étatique; le secret généralisé; le faux sans réplique; un présent perpétuel» (Gallimard, 1988, cap. V, p. 25). Una segretezza generalizzata e il falso senza risposta, un segreto pervasivo diffuso, incompiuto o … Continua a leggere »

Pablo Interlandi. La forma del colore

 

«L’artista è l’origine dell’opera. L’opera è l’origine dell’artista. Nessuno dei due sta senza l’altro. Tuttavia nessuno dei due, da solo, è in grado di produrre l’altro. Artista ed opera sono ciò che sono, in sé e nei loro reciproci rapporti, in base ad una terza cosa, che è in realtà la prima, e cioè in virtù di ciò da cui tanto l’artista quanto l’opera d’arte traggono il loro stesso nome, in virtù dell’arte»1.

Così sosteneva Heidegger e appare chiaro in questo breve viaggio nell’arte di Pablo Interlandi, in cui l’esperienza della luce si fa colore e le … Continua a leggere »

Naturalmente imperfetti

 

“Ebbene, mio caro Pangloss,” disse Candido, “quando siete stato impiccato, sezionato, riempito di botte, messo ai remi della galea, avete sempre pensato che tutto andasse per il meglio?” “Resto sempre della mia prima opinione,” rispose Pangloss, “perché in fin dei conti sono filosofo, non mi conviene contraddirmi, giacché Leibniz non può aver torto, e l’armonia prestabilita è la più bella cosa del mondo, come il pieno e la materia sottile”1.

La fede ostinata nel migliore dei mondi possibili, oggetto della satira tagliente di Voltaire nel Candide, non è tramontata. Quando non si manifesta esplicitamente in anacronistiche … Continua a leggere »

Savoca / Ungaretti

 

A un secolo da Allegria di Naufragi, Giuseppe Savoca propone una lettura di Ungaretti che da quel libro rivoluzionario si dispiega verso una comprensione non soltanto dell’intero itinerario del poeta ma della poesia in quanto tale.
La poesia è infatti, nella sua essenza, musica. E Ungaretti è stato uno dei maggiori musicisti italiani del Novecento. La sua Difesa dell’endecasillabo, provenendo da chi frantumandolo aveva creato un nuovo ritmo per le parole, è significativa della potenza che questo particolare verso ha nella nostra lingua. Una potenza che percorre per intero Sentimento del tempo. Quest’ultima parola – tempo Continua a leggere »

Metafisica della peste

 

La vita degli umani procede indisturbata, pur con gli innumerevoli problemi e difficoltà che la storia e la società producono internamente al loro divenire. La conflittualità è insita nelle relazioni interumane ed extraumane. Tutto procede secondo un ordine prestabilito, e la cultura e la civiltà sono l’espressione e il senso dato alla vita e alle relazioni. A un tratto però questo equilibrio in apparenza irresistibile ed eterno, frutto di sedimentazioni secolari, si incrina, e il disordine regna più sovranamente di ogni equilibrio mondano possibile. Tali stati d’eccezione corrispondono all’ingresso della peste nel mondo.
Cos’è la peste? Esiste o non … Continua a leggere »

Balido. La ricerca della verità

 

Chi si intende di logica sa che non sarebbe possibile per un neofita comprendere un testo che ne tratti senza un’adeguata preparazione. In tutte le sue opere Michele Malatesta – filosofo che di logica si è occupato tutta la vita – permette anche al lettore meno informato di poter comprendere, quasi portandolo per mano in un mondo a lui sconosciuto. Così fa Balido in questo testo. Come il suo maestro, egli non dimentica di fornire a chi legge gli strumenti necessari per capire. Il lettore che vorrà davvero immergersi nell’analisi condotta da Balido sui testi di Mario Vittorino e … Continua a leggere »

Tempo e materia. Una metafisica

 

Nella sua più grande opera dialettica e metafisica, il Sofista, Platone delinea i caratteri fondamentali della metafisica, concludendo che il movimento e la quiete sono momenti costitutivi essenziali dell’Essere di tutte le cose e che l’Essere stesso, gli enti e le idee sono pervasi e attraversati da due generi fondamentali: l’identico e il diverso. Platone offre a tutto il pensiero filosofico occidentale il connubio metafisico di identità e differenza che definisce la metafisica come una struttura stabile ed eterna ma mutevole e diveniente al contempo. La metafisica abbraccia finalmente la molteplicità della sua struttura e degli enti; essa … Continua a leggere »

Banksy/Zorro

 

Ancora una mostra su Banksy. Ancora una volta non autorizzata dall’artista. Questa poi ha anche un titolo surreale che fa riferimento a un secondo principio dai lui mai espresso. Come se poi ce ne fosse già un primo. La mostra si apre con un self-portrait risalente ormai a venti anni fa. Non ci sorprende che l’artista si sia ritratto il volto riassumendolo nei due occhi vigili che guardano attraverso un paio di occhiali su uno sfondo di schizzi di smalto. Banksy è questo. Sempre sul pezzo. Come se quegli occhiali fossero dei potenti teleobiettivi che gli conferiscono il superpotere … Continua a leggere »

Tutto è permesso

 

In questa versione teatrale del grande affresco teologico e morale di Dostoevskij, il regista Matteo Tarasco, il maestro novantenne Glauco Mauri e il degno comprimario protagonista Roberto Sturno hanno rispettato con onestà e devozione la profondità del testo, pur nella cornice di una classica rappresentazione che fosse godibile per tutti e nel corso di più di due ore. Tutto ciò a chiosa e costante suggello, vista la tempra dei protagonisti, di un lungo e consolidato sodalizio artistico tra Mauri e Sturno, che ha visto nel recente passato la rappresentazione di un vasto repertorio di autori classici, fra i quali … Continua a leggere »

Franco Fasulo. La divina mania

 

Corteggiare l’esistenza è la grande sfida di un uomo che miri a svelarne il mistero. E come una donna, ella ha bisogno di una ritualità di modi e di cenni e di poesia e di autenticità e di passione per poter cedere all’inganno e aprirsi all’altro. Ma l’esistenza richiede persino il sacrificio totale a chi ne voglia anche soltanto sfiorare il volto segreto. E inganna ella stessa perché fa credere di essere tutta lì, in quella quotidianità assordante fatta di velocità e di piccole mete giornaliere, costruita sul lavoro routinario e sul divertimento che fa passare il tempoContinua a leggere »

Accedi | Gestione | Alberto Giovanni Biuso e Giusy Randazzo © 2010-2024 - Periodico - Reg. Trib. Milano n. 378 del 23/06/2010 - ISSN 2038-4386 - Rivista scientifica per l’Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.

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