Recensioni
Quel potere abnorme fondato sui “lacchè”
Nel suo lucido quanto impietoso saggio La libertà dei servi Maurizio Viroli sostiene la tesi che quello creato da Silvio Berlusconi (d’ora in poi, B.) nell’ultimo quindicennio sarebbe un «potere enorme» che invade ormai ogni sfera della nostra vita civile e politica. Per illustrare la situazione attuale l’autore parte da lontano: dalla nostra «debolezza morale» (strascico di una secolare esperienza di dominazioni straniere e di servitù), e soprattutto dal «sistema della «corte» così come è stato a suo tempo descritto dai vari Baldassar Castiglione, Machiavelli, La Boétie. Quest’ultimo – contemporaneo e amico di Montaigne – nel suo Discorso sulla servitù … Continua a leggere »
Vulnerabilità, cura, limite
Rispetto all’ampiezza della bibliografia presente, alla presenza nel dibattito culturale e politico, al peso posseduto in decisioni che influenzano fortemente la nostra quotidianità, la bioetica sembra a volte esprimersi attraverso una letteratura ripetitiva, poco incisiva, scolastica. Quest’ultimo aggettivo in entrambi i significati: quello del linguaggio comune e quello più filosofico. Scolastico, dunque nel senso di manualistico. Grande è la produzione, né accenna a esaurirsi, di manuali, compendi, istituzioni. Il rischio è, niccianamente, che il morto uccida il vivo, che si trasformi una disciplina che vive l’esperienza drammatica dello spostamento continuo dei limiti operato della tecnologia in una cattedrale di concetti … Continua a leggere »
Sul giallo filosofico. Aristotele e i delitti d’Egitto
La particolarità del nuovo genere letterario che da più di un decennio è ormai in auge, il “giallo filosofico”, consiste nell’uso di noti filosofi come personaggi principali o deuteragonisti. A inaugurare questa forma di scrittura creativa è stata Margaret Doody che nel 1978 pubblicò Aristotele detective. Forse i tempi non erano ancora maturi perché il successo arrivò molto tempo dopo, nel 1999, quando la Sellerio ripropose la pubblicazione.
Da allora ben otto romanzi sono stati editi. Se ci si aspetta il solito giallo imperniato esclusivamente sulla suspense e su resoconti organizzati intorno allo stesso centro, si consigliano altre letture. … Continua a leggere »
Sebastiano Ricci, le verità del mito
Sparse nel territorio che diede loro la sua luce, le tele di Sebastiano Ricci (1659-1734) segnano un percorso complesso e unitario tra i miti pagani, quelli cristiani e il significato educativo-iniziatico con il quale questi racconti sono stati spesso interpretati. Un percorso che intende celebrare i trecentocinquant’anni dalla nascita di Ricci.
Nel Palazzo Crepadona, è possibile ammirare il dipinto Ercole al Bivio, che pone al centro l’eroe combattuto tra la figura del Vizio -una donna languida, coperta di fiori, seminuda e adagiata tra satiri, danzatori e maschere- e la Virtù -una bella figura in piedi, affascinante e anch’essa … Continua a leggere »
Della dissimulazione necessaria
«Interesse, clientela, opportunismo». Anche di questo sono fatte le relazioni sociali. Alceste pensa però che esse siano costituite soltanto da questo. E, peggio, siano intessute di fatuità, ipocrisia, menzogna, vuoto, nulla. Una perfetta vocazione alla solitudine, quindi. No, invece. Perché ad Alceste capita ciò che agli umani è facile che accada: si innamora. E non di Eliante, discreta e a sua volta innamorata di lui, ma di Célimène, che è un poco civetta e soprattutto gode moltissimo nello stare con gli altri, nel farsi corteggiare, nel tenere salotto parlando male degli assenti e bene dei presenti. Questa donna è il … Continua a leggere »
Pavel Haas Quartet a Genova
Cambio di programma per il concerto organizzato dalla Giovine Orchestra Genovese per il teatro Carlo Felice di Genova. Il 29 novembre il quartetto Hagen, per via di un malore di uno dei componenti, non ha potuto deliziare il pubblico con i propri archi, dalla fama ormai internazionale. Il virtuoso quartetto salisburghese si sarebbe esibito con brani di Lutoslawski, Schumann e Beethoven.
A questo proposito è stato invitato a Genova il giovane quartetto Pavel Haas, residente a Praga e vincitore, tra l’altro, del prestigioso Concorso Borciani di Reggio Emilia nel 2005. Veronika Jaruskova, Eva Karova, Pavel Nikl e Peter Jarusek, residenti … Continua a leggere »
Noi…crediamo?
Chi è l’Italia. Chi sono gli italiani.
È il/la politico/a la cui immagine spicca prepotentemente dalla prima pagina del quotidiano?
È l’insegnante universitario che dall’alto della sua prestigiosa cattedra trasmette luminoso sapere a giovani menti anelanti al sapere?
È il ragazzino marocchino del quinto piano che ride di un riso bellissimo e che prorompe in belin fragorosi quando gli riferiscono che il genoa ha perso?
O è il mio vicino sull’autobus, impegnato con me in un silenzioso gomito a gomito, occhi spietatamente inafferrabili?
Cosa vuol dire “noi”?
“Noi credevamo” è il titolo del film di Mario … Continua a leggere »
Mente, evoluzionismo e altri disordini
MicroMega è una Rivista militante tra le migliori che si pubblichino in Italia. Questa militanza, tuttavia, rischia di emergere anche in contesti che dovrebbero risultare invece più freddi, come quello delle scienze. È il caso di alcuni contributi e tesi presenti in questo numero, anche se per fortuna il tono complessivo rimane argomentato e critico.
Partiamo comunque dai limiti o dai veri e propri errori che vengono sostenuti sia sul tema della mente sia in generale sulla scienza. Emerge in diverse pagine, e soprattutto nel testo di Peter Atkins, uno scientismo addirittura di marca ottocentesca, convinto della -comunque ammessa da … Continua a leggere »
Che fine ha fatto il futuro?
Amo conversare con persone anziane, che erano giovani appena finita la seconda guerra mondiale. Evocando i ricordi è fatale scivolare nella nostalgia, ma non è nostalgia di beni concreti (in realtà per molti italiani erano anni di miseria), ma è nostalgia del futuro, nostalgia delle speranze che fiorivano fra le macerie della tempesta appena trascorsa. Ogni giorno del presente era denso di futuro, ogni gesto era intriso della tensione verso un sicuro progresso. Oggi molti giovani (e non più giovani) vivono un presente immobile, c’è un provvisorio benessere, ma il futuro non è l’orizzonte della speranza, porta invece il cupo … Continua a leggere »
Il Dio dei mafiosi
Giulio Piazza: Il tuo Il Dio dei mafiosi, edito dalla San Paolo, ha suscitato in me degli interrogativi. Ovviamente dall’angolazione -in cui tu l’hai scritto ed io l’ho letto- di filosofi attenti a ciò che accade nel nostro tempo. La prima osservazione è relativa alle prospettive culturali siciliane. Ne hai individuato tre più rilevanti (cattolica, borghese- capitalistica, mafiosa) per vederne le reciproche relazioni: non è chiaro però se la lettura che dai della transcultura borghese–capitalistica sia di tipo consumistico o se non consideri anche il suo senso del valore del lavoro, della libertà, del rispetto degli individui, che … Continua a leggere »