Recensioni
E pensare che c’era il pensiero
Secondo Schopenhauer la musica è un quietivo per l’essere umano, con tutti i significati a cui può rinviare: dal semplice ascolto catartico al più profondo soliloquio interiore; dallo smascheramento della realtà all’intima liberazione da quel mondo che, come una giostra o una ballerina impazzita, volteggia freneticamente trascinandoci impotenti dietro di sé, attaccati alla superficie o alla gonna.
Il testo di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, riproposto in questo spettacolo da Maddalena Crippa, risale al 1994 ed è senza dubbio profetico. È il ritorno del teatro-canzone, di cui Gaber e Luporini sono stati artefici iniziali, che coinvolge perché lascia lo spazio … Continua a leggere »
Prospettive sulla guerra civile
Tutto va compreso. Almeno dobbiamo fare questo tentativo, andando al di là della morale, perché -recita una poesia di Enzensberger- «Deve mangiar viole del pensiero, l’avvoltoio? / Dallo sciacallo, che cosa pretendete?/ Che muti pelo? e dal lupo? Deve / da sé cavarsi i denti?» (Difesa dei lupi contro le pecore); andando al di là della consolazione religiosa, al di là della menzogna politica, al di là della rappresentazione televisiva, la più falsa in assoluto delle ingannevoli forme.
Dalla fine del mondo bipolare, negli ultimi venti anni, le guerre civili si sono moltiplicate in tutto il globo. E … Continua a leggere »
Breve storia di (quasi) tutto
Sfogliando i libri, penso sia capitato a tutti di imbattersi in dei minuscoli ragnetti rossi. Tutti intenti nella loro umile vita, è evidente che nulla sanno del contenuto dei ponderosi tomi sui quali scorrazzano e nulla concepiscono degli alati pensieri di noi, gli umani (e forse sopravvalutati) lettori.
Eppure, per quanto ci possa apparire strano, siamo parenti stretti, e condividiamo molto, molto di più di quanto ci possa apparire.
Questo è, secondo me, il tema fondamentale della Breve storia di (quasi) tutto di Bill Bryson. Le grandi scoperte della fisica, dell’astronomia, della fisica atomica, della biochimica, della paleontologia, ci conducono … Continua a leggere »
Storia di Jay
Storia di Jay è un breve ma suggestivo romanzo di Giorgio Montaudo, professore di Chimica Industriale presso l’Università di Catania e già Presidente dell’Accademia Gioenia, esperto di chimica dei materiali polimerici con uno spiccatissimo interesse verso temi epistemologici e una passione verso la scienza dell’antichità greca. Proprio da questa passione, nutrita da lunghi anni di molte letture, nasce questo romanzo. La cornice è semplice, rappresentando essa un pretesto per fornire al lettore uno spaccato ben documentato della scienza greca fra IV e III sec. a.C. Alla fine del XXII secolo un gruppo di mutanti, nel silenzio e nell’ombra, riesce a … Continua a leggere »
Aspasia, la maestra
Il saggio su Aspasia di Daniela Mazzon è scritto con uno stile che sta tra il saggio storico romanzato di un tempo e lo stile scientifico contemporaneo. Si tratta di una via di mezzo che non allontana, anche se spesso può lasciare un po’ perplessi. Si amplia comunque, in tal maniera, il raggio dei possibili lettori che superando la schiera degli intellettuali si apre a un pubblico di colti e meno colti attirati, più che dal gossip storico sul legame dell’etera con Pericle, dalla figura di una donna incantevole e saggia. Ad Atene -come ho avuto modo di illustrare nel … Continua a leggere »
Dimenticare Cartesio
Due sono i temi dominanti di Dimenticare Cartesio di Francesco Pullia: la separazione tra mondo umano e mondo animale, che genera la violenza del primo sul secondo, e l’idea -politica, etica e anche religiosa- della nonviolenza. Il filo rosso che lega i due temi è la convinzione che la violenza nei confronti degli animali e della natura tende a dilagare e coinvolge inevitabilmente l’uomo stesso. Non è un caso che autori come Isaac Singer o Theodor Adorno abbiano operato un parallelo tra i campi di concentramento e i macelli, il primo parlando della eterna Treblinka dei mattatoi, il secondo sostenendo … Continua a leggere »
Islam. Immagini e forme
Dalla Spagna alla Cina, per millequattrocento anni. Tale è la struttura spaziotemporale dell’arte islamica. L’uniformità che la rende immediatamente riconoscibile si coniuga a una grande varietà di materiali, forme, obiettivi, specifiche declinazioni territoriali e cronologiche.
I materiali utilizzati dagli artisti islamici sono i più diversi: vetro soffiato e cristallo di rocca, pannelli e fregi lignei, avorio, terracotta decorata, pietra, ceramica.
Le forme che la materia assume sono fortemente geometriche, seriali, ripetute; quasi l’analogo artistico dell’ordine che dovrebbe intessere la vita di un musulmano: cinque grandi precetti, cinque momenti quotidiani di preghiera rivolti verso la Mecca. Osservando queste geometrie si ha … Continua a leggere »
Le armi, la morte
Nel 2010 il Piccolo Teatro di Milano ha rappresentato due testi del drammaturgo svedese Lars Norén (1944). Il primo è Dettagli, spettacolo non del tutto riuscito. Molto diverso è 20 novembre, interpretato e messo in scena da Fausto Russo Alesi che si muove da solo nello spazio aperto e insieme claustrofobico dentro il quale un timer segna l’avvicinarsi della morte e dieci manichini simbolizzano la non-parola che ha contribuito all’esito tragico della vita di Sebastian Bosse.
È infatti di questo diciottenne che il testo di Norén parla. Il 20 novembre del 2006 Bosse entra nella sua scuola di … Continua a leggere »
Cassandra
Finalmente, dopo circa un secolo di assurdo ostracismo, torna in Italia Cassandra, dramma musicale di Vittorio Gnecchi e Luigi Illica. Ed è il teatro Massimo Bellini di Catania a strappare dall’oblio quest’opera, da sempre al centro di spiacevoli querelle, e a riproporla in una prima assoluta integrale in tempi moderni come grande evento di apertura della nuova stagione lirica invernale.
L’opera di Gnecchi trae spunto dalla prima tragedia dell’Orestea di Eschilo e narra della morte del re greco Agamennone per mano della moglie Clitemnestra e del suo amante Egisto. L’allestimento della regia di Gabriele Rech, grazie a un … Continua a leggere »
Oltre la morte?
Le persone che più amiamo, quelle senza le quali è impossibile pensarci vivi, sereni. Il vincolo biologico, psichico, relazionale, quotidiano che a loro ci lega in un nodo indissolubile dentro il quale noi siamo una parte, come una parte è l’altro, sono gli altri. E quanto più giovani siamo e sono coloro che amiamo, tanto più illimitata ci appare la vita in loro compagnia.
All’improvviso, però, può accadere. In una giornata qualsiasi, mentre Jason -11 anni circa- va a prendere qualcosa in farmacia per la madre, un camioncino lo investe. Marcus, suo inseparabile gemello, non può accettare la morte del … Continua a leggere »