Autori
Michele De Tommaso
Filosofo, scienziato, architetto
Con la considerazione, sempre più insistita, dell’importanza di meglio sviluppare gli studi storici nel vissuto dei contesti territoriali, coniugando la scansione dei grandi eventi con le peculiari vicende della storia locale, una figura come quella di Michele De Tommaso risulta davvero emblematica di quanto era solito sostenere Franco Venturi a proposito della inseparabilità delle radici locali e delle più importanti idee maturate sotto il cielo d’Euaropa tra Sette e Ottocento.
Venuto in Liguria nel 1794 da rifugiato per scampare alle persecuzioni borboniche, egli, tolti alcuni periodi di assenza forzata, trascorse il resto della sua vita -più di trent’anni- tra Oneglia … Continua a leggere »
Elias Canetti, il nemico della morte
Una mostra allestita nel 1995-1996 al Beaubourg aveva come titolo Elias Canetti, l’ennemi de la mort. Una inimicizia che parte tuttavia dalla constatazione, fredda e insieme partecipe, che la volontà di morte «si trova davvero ovunque, e non è necessario scavare molto nell’uomo per trarla alla luce»1. L’indagine condotta da questo scrittore indefinibile -narratore, filosofo, sociologo, antropologo?- sulla potenza delle forze che guidano gli esseri umani è un tentativo di spiegare la vita che è destinata a finire e la morte che ci deve trovare vivi. Una lucidità assoluta guida Canetti in quel «mondo senza testa» nel … Continua a leggere »
Lo storicismo di Wilhelm Dilthey
Wilhelm Dilthey (1833-1911) fu tra i maggiori esponenti dello ‘storicismo tedesco’, movimento che in Germania, più o meno a partire dalla metà dell’Ottocento, aveva inteso riflettere sulla storia e sulle scienze umane ( o dello spirito). Il problema centrale era riconoscere la possibilità di una fondazione autonoma delle Geisteswissenschaften che, senza essere meno rigorosa rispetto a quella delle Naturwissenschaften (allora dominante, specie in ambito positivistico), ne salvaguardasse l’ineludibile specificità1.
Al presupposto relazionale costituito dall’interazione soggetto-oggetto, cifra di una determinata e ben radicata impostazione gnoseologica, si doveva sostituire quello, assai più dinamico, rappresentato dal rapporto io-mondo. Senza rinunciare alla … Continua a leggere »
Gilbert Ryle, un comportamentista?
Nel secondo dopoguerra la filosofia della mente uscì dal suo periodo d’ombra con la Scuola di Oxford, dove già dagli anni Trenta si avvertiva forte l’influenza del secondo Wittgenstein. Il tentativo di superare il dualismo cartesiano aveva infatti fatto arenare gli studi filosofici in argomentazioni spesso sterili che avevano portato persino Russell a ironizzare sulla staticità involvente degli indirizzi.
Nel 1949, Gilbert Ryle (1900-1976), tra i maggiori esponenti della Scuola di Oxford, pubblicò The concept of mind. Con Ryle la riflessione analitica incentrata sullo studio del linguaggio ordinario si ampliò, partendo da esso, verso un’analisi più articolata della filosofia della … Continua a leggere »
Ferdinand de Saussure
Che cosa significa parlare? Qual è la struttura del linguaggio? Come va inteso un segno? I corsi universitari tenuti a Ginevra e in altre Università da Ferdinand de Saussure (1857-1913) vogliono rispondere anche a queste domande e danno in tal modo inizio alla linguistica contemporanea. Molti approcci alla peculiare natura parlante della nostra specie sono accomunati da una convinzione che si potrebbe definire “strumentale” nel senso che il linguaggio viene visto come uno dei mezzi a disposizione dell’essere umano per comprendere e dominare il reale. Saussure ha invece fatto del linguaggio un vero e proprio luogo nel quale … Continua a leggere »
Maria Teresa Antonelli, una voce dall’oblio
Un giorno in una biblioteca universitaria mi sono “imbattuto” in un filosofo di nome Maria Teresa Antonelli la quale ha avuto il potere di toccarmi lo spirito. Subito ho sentito il desiderio e il bisogno di riportarla alla luce, quella luce negatale dalla sua drammatica vicenda umana. Da allora ho scritto di lei, su di lei, sul suo pensiero; ho promesso di portarla in Argentina e così ho fatto in una conferenza all’Università di Mar del Plata. Oggi a distanza di anni mi accompagna ancora. Voce alle volte forte ma spesso flebile, tradita, ricercata e riaccolta. Ho studiato e studio … Continua a leggere »
Antonio Vallisneri
Antonio Vallisneri nacque a Trassilico, in Garfagnana, ora Provincia di Lucca, il 3 maggio 1661, da Lorenzo, di famiglia saldamente radicata a Scandiano e in quegli anni a Trassilico in qualità di giudice al servizio del duca d’Este, e da Maria Lucrezia Davini, originaria di Camporgiano, paese anch’esso della Garfagnana.
Fin dai primi anni ebbe a Scandiano, Modena e Reggio Emilia una formazione tradizionale, riservata ai giovani delle migliori famiglie del tempo. Il progresso dei suoi studi fu strutturato secondo il modello classico gesuitico, articolato nei corsi di grammatica, umanità, retorica e filosofia. Tale modello d’istruzione gli permise di acquisire … Continua a leggere »