Il sacro e il trauma. Sul deinòs pònos di Cassandra nell’Agamennone di Eschilo
Abstract
Lo studio si propone di esplorare l’ambiguo rapporto tra sacro e trauma adottando gli strumenti che sono propri della filosofia del tragico, l’ermeneutica e l’etica antica. Per farlo, verrà analizzato il personaggio di Cassandra nell’Agamennone di Eschilo, sacerdotessa ferita e violata dal suo stesso dio, donna – per usare un’espressione della poetessa Candiani – dalle «ferite inguaribili». Il sacro sarà investigato come spazialità mai completamente protetta (come nel caso del theatron e del migadāya) ma anche come tensione e compito etico per una vita illuminata dalla sapienza. Tuttavia, la luce offerta dal Lossìa – il Ritorto, l’Ambiguo – è obliqua e allucinata essa stessa, e il movimento etico sconvolto dallo spaesamento, cantato o urlato dalle voci lamentose e addolorate della tragedia.
The study aims to explore the ambiguous relationship between the sacred and trauma by adopting the tools offered by the philosophy of the Tragic, hermeneutics, and ancient ethics. To do so, the character of Cassandra in Aeschylus’ Agamemnon will be analyzed. She is a priestess wounded and violated by her god, a woman – with the poetess Candiani’s words – endowed with «incurable wounds». The sacred will be then investigated as a spatiality yet never completely protected (as in the case of theatron and migadāya), but also as a thrust to and an ethical task for a life enlightened by wisdom. However, the light offered by the Loxìas – the Twisted, the Ambiguous – is shown as oblique and hallucinated, and the ethical calling, sung or shouted by the mournful voices of tragedy, is thus shattered.
Parole chiave
Cassandra, sacro, trauma, filosofia, tragico
Cassandra, sacred, trauma; philosophy, tragic
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