Il modello C.A.M.PU.S. per una Scuola che guarda al futuro: la “S” di Sport

Di: Loredana Cavalieri
3 Aprile 2021

Ad aprile 2020, in pieno primo lockdown italiano, l’allora Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, con proprio decreto1 istituì un Comitato di esperti a cui affidò il mandato di formulare e presentare idee e proposte per la scuola con riferimento all’emergenza sanitaria in atto, ma anche nell’ottica del miglioramento del sistema di Istruzione nazionale.
Dopo un primo Rapporto Intermedio, recepito nei documenti strategici di ripresa delle attività didattiche dal settembre 2020 e non solo, il Comitato si è concentrato sull’approfondimento dello stato della Scuola italiana ed ha elaborato delle proposte “per la scuola del futuro” riassunte nel Rapporto finale del 13 luglio 20202.
Il punto di riferimento del lavoro del Comitato è stata la Costituzione, laddove vuole la «scuola italiana aperta, coesa ed inclusiva, in quanto luogo di formazione della persona e del cittadino, radicato nel proprio territorio e sostenuto dalla partecipazione attiva di tutta la comunità: una scuola autonoma capace di essere motore di integrazione civile, di uguaglianza e di sviluppo»3.
Il Rapporto finale è stato pubblicato sul sito del Ministero dell’Istruzione il 13 febbraio 2021 proprio in coincidenza con la nomina a Ministro Patrizio Bianchi che, del Comitato dei 18 esperti, ne è stato il coordinatore.
Tantissimi sono gli spunti offerti dalla lettura di tale documento: il rilancio della qualità del servizio scolastico oltre la pandemia; la formazione iniziale, il reclutamento e lo sviluppo professionale dei docenti; l’innovazione digitale nella scuola; l’architettura scolastica e i nuovi ambienti di apprendimento; l’attenzione alla fascia di età 0-6.
Tutto quanto proposto risulta in linea con l’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile4 ed è declinato in termini sintetici e chiari insieme all’evidenziazione dello stato dell’arte, delle criticità e dei rischi nonché delle questioni ancora aperte.
Nel capitolo relativo all’architettura scolastica e ai nuovi ambienti di apprendimento viene indagata la «necessità di esplorare le modalità di integrazione di tutte le attività che rappresentano i luoghi della socialità dei ragazzi: sport, musica, arte, fino all’area dell’educazione alla cittadinanza e la conoscenza stessa della vita quotidiana dell’ambiente di vita»5.
In questo contesto risulta determinante, al fine di ripensare in modo innovativo al processo di insegnamento-apprendimento, la «capacità delle scuole di co-progettare e co-organizzare gli spazi e gli scenari educativi con gli altri attori del territorio». Partendo quindi dai Patti educativi di comunità, «assunzione di responsabilità collettiva nella cura degli alunni oltre le aule e i tempi strettamente scolastici»6, il Comitato arriva a definire il modello C.A.M.PU.S., ossia un approccio dell’apprendere nella comunità ben rappresentato dall’acronimo che sta per Computing, Arte, Musica, vita PUbblica, Sport.

Tra le componenti del modello C.A.M.PU.S. quale risposta all’esigenza di una educazione a più dimensioni, il presente lavoro pone il focus sulla “S” di Sport, per arrivare in ultimo a descrivere un’esperienza didattica che sembra aver anticipato in merito le conclusioni dei lavori condotti dai 18 esperti.
Si legge nel Rapporto: «“S” di Sport – Facendo sport si è coinvolti in modo totale: a livello fisico, intellettuale, emotivo, sociale e morale, in un continuo confronto con i nostri limiti, con l’altro, con i valori e la società. Lo sport è educativo perché aiuta a crescere con esperienze concrete e sviluppando tutte le nostre potenzialità. Lo sport fa stare con gli altri e conduce i protagonisti ad instaurare rapporti reali, concreti, fatti di fisicità, emozioni, stanchezze, tensioni, adattamento, ricordi, speranze. Lo sport aiuta a sviluppare amicizie e ci insegna a stare insieme, a organizzarsi e a impegnarsi per un obiettivo comune. L’impegno nello sport è un impegno non personale ma collettivo, non momentaneo ma duraturo nel tempo che richiede organizzazione, distribuzione dei ruoli e del lavoro: persone che decidono e persone che realizzano, condividendo obiettivi, valori e speranze. È così che nascono i nuovi cittadini. Lo sport aiuta a dotarci di senso, a conoscerci e riconoscerci, a trovare significati e a promuovere valori»7.
Sembrerebbe che queste righe rispondano in maniera esauriente a illustrare la valenza altamente formativa dello sport. Eppure c’è molto altro. Non sorprende infatti che nel Rapporto finale la parola sport/sportivo sia presente ben 34 volte. Moltissime se si confrontano con le 21 di inclusione e di ambienti di apprendimento e le sole 5 volte con le quali è ripetuto il termine sostenibilità di questi tempi sempre troppo abusato.
Anche l’Istituto di Istruzione Superiore Statale “Leon Battista Alberti”8 di Roma ha molto da dire sull’argomento. Già da due anni sta sperimentando sul campo la tematica dello sport a scuola oltre le 2 ore del quadro orario del curricolo nazionale. Quest’anno poi, nonostante l’emergenza epidemiologica, si sono moltiplicate le azioni – convenzioni e protocolli di intesa – affinché lo sport potesse entrare a far parte a pieno titolo della mission educativa del “Leon Battista Alberti” diventando elemento significativo della nuova visione dell’Istituto.
Si tratta del progetto di potenziamento sportivo “M.E.N.N.E.A.” (acronimo di “Manifestiamo Equilibrio Nella Natura Esercitandoci all’Aperto”) dell’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing – AFM, attivato presso l’Istituto Alberti nell’A.S. 2019-2020 dopo l’approvazione del Collegio dei Docenti nell’anno scolastico precedente.
Il progetto delle classi M.E.N.N.E.A., nato dall’analisi dei dati raccolti in modo formale (questionari Almadiplomasomministrati a tutti gli alunni delle classi V dell’Istituto già dall’A.S. 2012-2013) e informale (colloqui con gli studenti e i loro genitori) e dagli esiti del Rapporto di Autovalutazione, si situa all’interno della cornice di riferimenti normativiquali le Linee di indirizzo Miur per lo sport a scuola del 2007, il Manifesto “Sport e Integrazione”10 a cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Coni e il Programma sperimentale didattica studente atleta di alto livello11.
I cardini sono comunque quelli dell’autonomia scolastica, delle Linee guida dei percorsi per gli Istituti Tecnici e della Raccomandazione del Consiglio Europeo del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente.

Da una rilettura approfondita di tutto il materiale sopra citato emerse all’epoca con chiarezza che molti tra gli studenti frequentanti l’Istituto erano (e sono tuttora) impegnati almeno tre volte a settimana nella pratica di una disciplina sportiva, spesso a livello agonistico. Diventava quindi sempre più urgente creare una collaborazione educativa e formativa con le agenzie sportive che i ragazzi frequentavano, così importanti e presenti nella loro vita quotidiana a volte molto più che la scuola, per concordare linee di indirizzo comuni riguardo alla:

  • formazione per il raggiungimento delle competenze trasversali (capacità di ascolto, di resistenza allo stress, di lavorare in gruppo, di rispettare gli orari e i tempi di consegna del lavoro, di esprimersi in modo efficace, di parlare in pubblico ecc.);
  • formazione in ambito di Cittadinanza e Costituzione (oggi Educazione Civica), con particolare riferimento a valori quali l’integrazione in tutte le sue accezioni (culturale, etnica, sociale, di genere ecc.), il rispetto delle regole stabilite, la lealtà sportiva, le pari opportunità;
  • formazione ed eventuale curvatura delle programmazioni nelle singole discipline, inserendo unità di apprendimento interdisciplinari, o unità didattiche specifiche su temi inerenti lo sport in generale (a mero titolo esemplificativo: uso corretto della terminologia e del linguaggio sportivo, conoscenza delle leggi della fisica e della matematica legate alle tecniche di gioco e al gesto atletico, l’organizzazione di un’associazione sportiva dilettantistica ecc.).

Da queste riflessioni, quale risposta alle esigenze emerse, è nato il progetto delle classi a curvatura sportiva che, da subito, ha suscitato notevole interesse tra gli studenti, le famiglie e tutte le espressioni del territorio.
La proposta formativa delle classi M.E.N.N.E.A è accompagnata da un’offerta didattica alternativa e fortemente innovativa, per la realizzazione della quale si individuano i seguenti obiettivi:

  1. promuovere nuove strategie didattiche, offrendo agli studenti, oltre alla formazione generale prevista dal piano degli studi, l’acquisizione di competenze specifiche in ambito sportivo, da quelle propriamente tecnico-pratiche a quelle amministrative, giuridiche e fiscali, oltre a competenze relative alla conoscenza del corpo umano e di corretti stili di vita;
  2. contenere la dispersione attraverso il rafforzamento della motivazione allo studio e attraverso la cultura del movimento: lo sport come terapia contro il disagio e l’abbandono scolastico;
  3. promuovere l’inclusione e la valorizzazione delle potenzialità di ciascuno attraverso la personalizzazione e la diversificazione degli interventi didattici, la partecipazione alle attività di tutti gli studenti, sia di coloro che praticano gli sport a livello amatoriale, sia degli atleti, sia degli studenti diversamente abili;
  4. creare un ambiente piacevole e stimolante che favorisca lo sviluppo della socializzazione e la valorizzazione della dimensione affettivo-relazionale dell’apprendimento;
  5. stimolare gli studenti a una partecipazione attiva al processo di apprendimento;
  6. favorire il processo di insegnamento/apprendimento attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie;
  7. rafforzare l’educazione digitale come educazione alla responsabilità e alla complessità attraverso un uso critico e consapevole della rete e della propria identità digitale;
  8. potenziare le competenze linguistiche e comunicative nell’ambito del management sportivo per aprire delle prospettive nei nuovi settori del mondo del lavoro e delle professioni risultanti dall’intersezione fra sport e digitale, e fra sport e impresa;
  9. favorire la centralità dello studente, anche nell’ottica di una maggiore cooperazione tra scuola, famiglia e agenzie educative sportive;
  10. far acquisire un metodo di lavoro per permettere di affrontare i percorsi di apprendimento in modo sempre più autonomo;
  11. organizzare Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) efficaci che siano il presupposto e il preludio di rapporti di lavoro per i neo diplomati;
  12. sostenere la formazione specifica degli insegnanti.

La proposta formativa, in linea con gli obiettivi prioritari previsti dal PTOF di Istituto, si sviluppa essenzialmente intorno al potenziamento delle competenze e delle conoscenze legate alla pratica sportiva e si basa su:

  • l’apprendimento di diverse discipline sportive nei loro aspetti teorici (scientifici, storico culturali, sociali) e tecnico pratici;
  • la curvatura delle programmazioni delle singole discipline;
  • l’ampliamento dell’offerta formativa attraverso la frequenza di un’ora aggiuntiva settimanale a quelle curricolari per il potenziamento delle Scienze Motorie, con la presenza di istruttori federali delle varie discipline;
  • lo svolgimento dell’orario scolastico, in alcuni periodi dell’anno direttamente presso strutture sportive esterne all’Istituto, dove gli studenti svolgono sia lezioni in Aula (in appositi locali messi a disposizione) sia di pratica delle varie discipline sportive.

Nel rispetto della quota di autonomia del 20% dei curricoli, il quadro orario per le classi M.E.N.N.E.A.  è dunque di 33 ore settimanali. A conclusione del percorso quinquennale, il diploma finale è quindi quello del corso AFM tradizionale, che all’Istituto Alberti diventa, dopo il biennio, “Sistemi informativi aziendali” (SIA), articolazione che sviluppa maggiormente il pensiero computazionale e le competenze specifiche nei settori che riguardano i sistemi informatici (reti e software aziendali), la gestione dei database, la realizzazione dei siti web, la gestione dei social media aziendali, l’utilizzo degli strumenti di e-commerce.
Un gruppo di lavoro multidisciplinare di docenti, tra i quali il docente di Scienze Motorie referente del progetto, ha lavorato assiduamente assieme ai rappresentanti di alcune federazioni sportive per la messa a punto della curvatura sportiva del curricolo.
Molto schematicamente, nel biennio le attività programmate sono quelle più strettamente correlate alla pratica sportiva mentre nel secondo biennio e ultimo anno le materie di indirizzo sono curvate sugli argomenti legati allo sport (ad es. management sportivo, contabilità delle società sportive, tipologie di marketing sportivo, ect.).
In pratica un giorno a settimana, attualmente il lunedì, gli studenti delle classi M.E.N.N.E.A. si recano presso i centri sportivi messi a disposizione dalle Federazioni/Associazioni accompagnati dai docenti di Scienze Motorie e da altri docenti curricolari alternando la pratica sportiva alle lezioni disciplinari. Questa modalità alimenta lo spirito di squadra, la solidarietà e l’inclusione.
Le attività di docenza sono svolte da insegnanti del contingente in organico, da istruttori esterni esperti dello specifico insegnamento e da campioni sportivi.
Anche i campi scuola hanno come denominatore comune lo sport: la vela per gli studenti del biennio mentre quelli del triennio, impegnati negli sport invernali, conseguono il brevetto per il soccorso alpino.
Le attività proposte per gli studenti delle classi M.E.N.N.E.A., mirano infatti, laddove possibile, anche a far conseguire agli studenti dei brevetti/patentini attraverso corsi qualificanti come quello di arbitro, personal trainer, allenatore, patente nautica, così da far capitalizzare loro le competenze acquisite nei diversi contesti di apprendimento e conseguentemente permettere loro di arricchire il proprio curriculum al fine di un migliore occupabilità.
Fondamentale nel progetto è il ruolo delle Federazioni e delle Associazioni Sportive del territorio che hanno sottoscritto con l’Istituto le convenzioni con le quali sono fissati i compiti e gli impegni reciproci. Tra questi la messa a disposizione da parte delle Federazioni/Associazioni di esperti formatori per lo svolgimento delle attività teoriche-tecnico/pratiche per l’avviamento alla specifica pratica sportiva e la possibilità di utilizzo delle strutture, attrezzature e impianti.
Alle convenzioni già in essere e che quest’anno sono state riconfermate (BADMINTON – FIBa Federazione Italiana Badminton; PESISTICA – FIPE Federpesistica; RUGBY – Rugby Roma Olimpic Club 1930; BASKET – Algarve Roma Torrino ; TENNIS – Torrino Tennis Academy) si sono aggiunte anche quelle con la Lega Navale per la VELA, con l’ASD Giulio Verne per la SCHERMA e con la Totti Soccer School per il FUTSAL. Con quest’ultima Associazione è stato sottoscritto anche uno specifico protocollo di intesa per un Progetto di Attività Motoria a indirizzo calcistico come elaborato dal Settore per l’Attività Giovanile e Scolastica (S.G.S.) della F.I.G.C.
L’alleanza con il territorio, alla base del progetto formativo, ha avuto il plauso anche dell’Assessore Diritti alla Scuola Crescita Culturale, Turismo e Sport del Municipio IX Eur, che ha partecipato attivamente ad alcune riunioni con le Federazioni/Associazioni e al momento più solenne della sottoscrizione delle convenzioni. Da questi incontri stanno nascendo grandi sinergie che permetteranno sicuramente di realizzare altri progetti di cui si sono già gettate le basi.
Tutte le attività proposte non hanno alcun costo per le famiglie se non quello opzionale della tuta da ginnastica con il logo dell’Istituto che permette la riconoscibilità degli studenti durante le attività e al contempo accresce il senso di appartenenza.
Gli studenti possono, frequentando le classi M.E.N.N.E.A., avvicinarsi a discipline sportive che non avrebbero mai potuto praticare perché considerate di nicchia o addirittura di élite. Di fatto con questi interventi si favorisce la creazione di una cultura sportiva all’interno della quale possono anche emergere le passioni e i talenti di ciascuno, ma il risultato è già raggiunto allorquando con tali attività si «aiuta i giovani ad andare oltre, ad abbandonare gli egoismi e ad affrontare la strada della condivisione, della sperimentazione del limite, della conoscenza di sé»12.
La ricchezza dell’offerta mette in evidenza che la logica del Progetto M.E.N.N.E.A. non è quella di creare dei campioni in una disciplina sportiva anche perché, tra gli studenti e le studentesse che frequentano le classi M.E.N.N.E.A., si contano già molti atleti di alto livello tra l’altro ammessi allo specifico Progetto didattico sperimentale del Ministero dell’Istruzione13.
La finalità è più che altro quella di fare dello sport a scuola un fattore di protezione, uno «strumento di prevenzione verso alcune particolari patologie sociali quali la solitudine, le paure, i timori, i dubbi, le devianze dei più giovani»14 e al tempo stesso promuovere la salute e il benessere attraverso le diverse pratiche sportive per una maggiore inclusione e avverso il «tecnicismo, professionismo, business e antagonismo con tutte le conseguenze che ciò implica(no) in termini di esclusione, contrapposizione, violenza e corruzione»15.
Ma al di là dell’alto valore formativo e del ruolo di fattore di protezione rispetto alle devianze, lo sport è direttamente collegato al processo di apprendimento: i più recenti studi sulle neuroscienze hanno messo in evidenza il fatto che l’esercizio fisico è uno dei modi migliori per attivare la neurogenesi. L’attività fisica e motoria può far aumentare il volume dell’ippocampo (importante per la memoria)16, le connessioni tra neuroni, la plasticità sinaptica e il flusso di sangue al cervello.
Questo probabilmente perché in ogni attività sportiva ad alto rendimento sono implicate importanti funzioni cognitive quali: la velocità di risposta agli stimoli (orientamento attenzione visiva); la capacità di memorizzazione nel breve e lungo termine; la capacità di utilizzare strategie efficaci; la capacità di cambiare velocemente compito; la capacità di modificare rapidamente il piano d’azione sulla base dei cambiamenti ambientali; la capacità di prendere decisioni insolite e in breve tempo; la capacità di anticipazione temporale e motoria; la capacità strategica previsionale.
La correlazione tra sport e apprendimento è perfino enfatizzata nel Modello DADA, seguito da alcune scuole, dove addirittura i piccoli spostamenti fatti dagli studenti nel cambiare le aule sono considerati «uno stimolo energizzante la capacità di concentrazione»17.
In conclusione l’esperienza di questi primi anni di svolgimento del progetto M.E.N.N.E.A. non possono che essere valutati favorevolmente sotto diversi aspetti: tra questi sono sicuramente riscontrabili una maggiore motivazione degli studenti e il miglioramento del clima all’interno della classe.
«Sport has the power to change the world. It has the power to inspire. It has the power to unite people in a way that little else does. It speaks to youth in a language they understand»18. L’Istituto Alberti ha scelto di comunicare attraverso questo linguaggio con una parte dei propri studenti nella convinzione che, come ampiamente sopra argomentato, l’attività fisica, oltre ad alimentare il senso di benessere, può migliorare e consolidare il processo di apprendimento di quelle «centrali elettriche del potenziale umano»19 che sono i giovani ai quali oggi stiamo affidando il mondo di domani.

 

Note

1 D.M. 21 aprile 2020, n. 203.

2 Rapporto Finale del Comitato di esperti, istituito con D.M. 21 aprile 2020, n. 203, recante Scuola ed Emergenza Covid-19. Idee e proposte per una scuola che guarda al futuro.

3 Ivi, pag. 3.

4 Cfr. Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, New York, 25 settembre 2015, A/RES/70/1, Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

5 Rapporto Finale, cit., pag. 64.

6 Ibidem.

7 Ivi, pag. 66.

8 L’Istituto Superiore Statale Leon Battista Alberti (cod. mecc. RMIS03900A) ha sede in Viale della Civiltà del Lavoro, 4 a Roma, nel cuore del quartiere EUR. È un istituto tecnico con 3 corsi di studi: Amministrazione, Finanza e Marketing (AFM), Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT) e Sistema Moda.

9 AlmaDiploma è un’Associazione al servizio delle Scuole. È un ente senza scopo di lucro costituito nel 2000 che ha la finalità di supportare gli Istituti Scolastici nelle attività di orientamento degli studenti allo studio e al lavoro, nella valutazione dell’Offerta Formativa e nella programmazione delle attività didattiche.

10 Il Manifesto “Sport e Integrazione” nasce dalla collaborazione intrapresa a partire dal 2013 tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Coni per la promozione delle politiche di integrazione attraverso lo sport e per contrastare le forme di intolleranza e discriminazione.

11 S D.M. 935 dell’11/12/2015 recante Programma sperimentale didattica studente-atleta di alto livello.

12 Rapporto Finale, cit., pag. 67.

13 Il Progetto didattico sperimentale studente-atleta di alto livello, di cui al Decreto ministeriale 10 aprile 2018, n. 279, è stato introdotto con la finalità di permettere alle studentesse e agli studenti, impegnati in attività sportive di rilievo nazionale, di conciliare il percorso scolastico con quello agonistico attraverso la formulazione di un Progetto Formativo Personalizzato (PFP).

14 Rapporto Finale, cit., pag. 67.

15 Ibidem.

16 Cfr. S.A.H. Batouli e V. Saba, «At least eighty percent of brain grey matter is modifiable by physical activity: a review study», in Behavioral Brain Research, Elsevier, Vol. 332, Volume 332, 14 agosto 2017, pp. 204–217.

17 Cfr. O. Fattorini e L. Cangemi, «D.A.D.A. – Didattiche per Ambienti Di Apprendimento: un’innovazione realizzabile», in Education 2.0, 12 ottobre 2015, consultabile al sito web (ultima visita 27 marzo 2021): http://www.educationduepuntozero.it/organizzazione-della-scuola/10-40183052184.shtml

18 N. Mandela, ‘Sport has the power to change the world’, in occasione della cerimonia inaugurale dei Laureus Lifetime Achievement Award, Monaco 25 maggio 2000, consultabile al sito web (ultima visita 27 marzo 2021): https://www.youtube.com/watch?v=GdopyAFP0DI

19 «Engaging young people for health and sustainable development. Strategic opportunities for the World Health Organization and partners» in World Health Organization 2018, p. VIII. La traduzione è mia. Il testo è liberamente consultabile al sito web (ultima visita 27 marzo 2021):

https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/274368/9789241514576-eng.pdf?ua=1.

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