N. 1, luglio 2010 – La filosofia come vita pensata
Sul Web viaggia un’enorme quantità di dati con gli obiettivi più disparati, a volte orridi, altre semplicemente deludenti. La demonizzazione dei fenomeni sociali, però, non ha molto senso perché più spesso i vantaggi che se ne traggono dal punto di vista culturale sono senza dubbio rilevanti, a tal punto da far aggiustare il tiro persino alla scuola. Ormai, infatti, il dato meramente nozionistico è a disposizione di chiunque mentre l’atteggiamento critico necessita, più che mai in questo secolo omologante, della mediazione educativa. Internet si è a buon diritto ricavata una nicchia non trascurabile nell’alveo della trasmissione del sapere, anche se con dei limiti, dovuti spesso alla tendenza a ripetere l’errore o a ridurre la ricerca bibliografica a un copia e incolla dai lavori disponibili sulla Rete. Il Web, la ragnatela di dati, di testi, di immagini, di bit che corre sui supporti telematici è la forma più recente nella quale si esprime la natura comunicazionale della specie umana. Le potenzialità della Rete sono enormi ma si tratta pur sempre di abilità strumentali. Al di là della sin troppo fortunata formula di McLuhan -«il medium è il messaggio»- la forma della comunicazione continua a dipendere in gran parte dal suo contenuto. In questo senso, entusiasmi e timori nei confronti del nuovo mezzo sono entrambi ingiustificati. Non è certo dunque un’esaltazione indiscriminata che qui si vuol promuovere ma sottolineare che a essere rinviato a giudizio più che il mezzo dovrebbe essere l’uso. Non intendiamo dunque aggiungere al già esistente ma utilizzare questo spazio per mirare più in alto: non semplici nozioni ma dati ragionati; non nudi argomenti ma sobrie visioni; non ragioni esteriori, insomma, ma -in note parole- vita pensata. È in questa chiave che tratteremo le diverse categorie che compongono la Rivista. Ciascun numero sarà aperto da un Editoriale, al quale seguiranno sei diverse sezioni che si occuperanno di tematiche filosofiche per noi rilevanti (Temi); di Autori -non necessariamente e soltanto filosofi- i cui testi e proposte ci sembrano fecondi per la comprensione del presente; di immagini cinematografiche o artistiche particolarmente suggestive o in ogni caso da discutere (Visioni); di libri meritevoli di essere letti o che non ci abbiano convinti (Recensioni); dei contributi di giovani autori (Nees); di testi di Scrittura creativa.
L’obiettivo è anche di coinvolgere quanti coniugano nella loro ricerca rigore e passione. Saremo dunque disponibili a leggere ed eventualmente a pubblicare i materiali ritenuti non soltanto puntualmente aderenti ai criteri scientifici ma soprattutto fecondi nei contenuti. L’interesse, che ci spinge e che trasversalmente riguarderà ogni scritto, affonda le sue radici nella filosofia e di questa si nutre trasformandosi in cura per il mondo della vita. I filosofi sorridono, anche quando lo sguardo si fa triste o amaro, perché sanno vedere l’invisibile, andare oltre l’ovvio, cogliere il senso.
Di questa vita pensata, la Rivista vorrebbe restituire il modo e i risultati. Al centro e al cuore del nostro lavoro e delle nostre esistenze c’è la scrittura. Delle parole con cui la filosofia pensa la vita vorremmo lasciare una traccia. Sul Web e sulle vostre menti.
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